“I celti si consideravano parte della natura che li circondava e questo permetteva loro di vivere anche il lato animico e spirituale della realta’.L’insegnameno druidico a proposito della costituzione dell’universo era fondato sul concetto di unicita’ della vita, su un’idea di realta’ fisico-spirituale espressione della divina unica, anche se nella sua manifestazione si differenziava in molteplici forme e si riconosceva con migliaia di nomi. L’uomo non sfuggiva a questa strutturazione e , pur essendo anch’egli composto da molti elementi, in realta’ era unico e faceva parte di quell’universo che lo circondava con una continuita’ di forme sorprendente, una comunione profonda che oggi, in termini moderni, si potrebbe definire “continuita’ di coscienza”, in grado di far esclamare al File (bardo)irlandese Amergin:
Io sono il vento che soffia sul mare,
Io sono onda dell’oceano,
Io sono il rumore del mare,
Io sono la goccia di rugiada.
Io sono il piu’ bello dei fiori,
Io sono il cinghiale valoroso,
Io sono il salmone dell’acqua,
Io sono il lago nella pianura,
Io sono una parola della conoscenza
io sono la punta della lancia da battaglia
o al bardo dei Britanni Taliesin
Ero con il mio re
quando Lucifero cadde
Ho portato lo stendardo
di fronte ad Alessandro
Ero alla corte dei re danesi
molto prima della nascita di Odino
Ero sul luogo della crocifisisone
Ero nell’arca
Con Noe’ ed Alpha
Ho contemplato la distruzione
di Sodoma e Gomorra
E sono giunto qui
alla distruzione di Troia