L’esperienza filtrata attraverso i miei meccanismi umani crea il mio mondo. Tutto è esperienza, tanto nel mondo interno che in quello esterno.
Possiamo quindi distinguere tra il “primo momento” (Dio, Natura di Buddha, Assoluto, Ciò che è) e il mondo che ne viene istantaneamente creato, che è l’altro lato della faccenda. In realtà i due lati sono uno solo: il primo momento e il mondo che ne deriva non sono diversi. Comprendendolo, tutti i problemi finiscono perché diventa ovvio che non c’è né passato né futuro, e la nostra montagna di preoccupazioni si rivela un assurdo.