Sono stato una moltitudine di forme, prima di assumere una forma precisa
Sono stato un uccello nel cielo, un pesce nell’acqua, un cervo nei campi, un ramo nel fuoco.
Sono stato morto sono stato vivo
So perché c’è un’eco nelle cavità, so perché l’argento splende, perché l’agrifoglio è verde
so dove vanno gli uccelli dell’estate, durante l’inverno, so che cosa si muove nel fondo del mare.
Sono stato una lacrima nell’aria, uno splendore stellare nelle stelle, sono stato la luce delle lanterne, un ponte che continua.
Sono stato una foglia, un seme, una conchiglia nei mari, sono stato un ospite al banchetto
Sono stato una spada nella stretta di mano, sono stato uno scudo in battaglia, sono stato la corda di un’arpa.
Nascosto nell’acqua, nella sabbia, nella schiuma, nel grido del tuono, nel silenzio della pietra ho suonato al crepuscolo, ho dormito sulle cime
Tra il mare e la riva, rimasi incantato dal saggio dei saggi
Sono stato una stella che svanisce, una parola tra le lettere, un libro nelle origini, una scintilla nel fuoco.
Sono stato la chiamata del creatore, risposta nella lingua degli elementi e delle parole.
Non di madre o padre fui creato, ma dal frutto dei frutti del dio primordiale, di primule e di germogli,
di terra, nel decorso terrestre.
Ho suonato e viaggiato sulla terra, ho dormito in centinaia di isole
Sono stato una gemma d’oro, una perla incoronata di splendore
E nel giorno del destino futuro le valli incantate si apriranno davanti ai miei occhi.