Intervista a Ghesce Lobsang Sherab novembre 2010
Ghesce Lobsang Sherab nasce a Giethang, sull’Himalaya orientale, il 17 marzo 1972 in una famiglia di Tibetani. All’età di nove anni entra nel monastero di Gaden Jangtse (India del Sud) e all’età di venti anni prende i voti maggiori direttamente da Sua Santità il XIV° Dalai Lama, Tenzin Gyatso.
Nei successivi sei anni supera tutti gli esami previsti dal curricolo, conseguendo l’ambito titolo di Ghesce Larampa (dottore in filosofia, etica, metafisica, logica e dialettica).
Nel 1998 giunge a Roma, presso l’Istituto Samantabhadra per avviare il centro Giang Ciub di Bergamo.
Attualmente guida ed ispira tutte le attività ed i progetti legati al Centro Giang Ciub. In particolare, è stato l’ispiratore dell’associazione non lucrativa KAILASH ONLUS, che sostiene attraverso le adozioni a distanza, la causa dei profughi tibetani. E’ stato il coordinatore nel 2005 della tournée dei Monaci Tibetani del Monastero di Gaden Jangtse finalizzata ad una raccolta fondi per fronteggiare le emergenze dei profughi che continuano ad affluire, nei monasteri indiani, dal Tibet e dalle zone della fascia himalayana.
Ha fondato nel giugno 2007 la Federazione dei centri associati GADEN JANGTSE FEDERATION-EUROPE.
Nel Maggio 2010 ha aperto a Cisterna di Latina un Monastero Tibetano, avamposto del Monastero di Gaden Jangtse, luogo ideale per tutti coloro che, interessati a rendere più significativa la propria vita, desiderano dedicarsi del tempo per osservare la propria mente, lavorare sulle emozioni e coltivare concentrazione e consapevolezza. www.ilmonasterotibetano.it
Opera incessantemente per la promozione della pace e la salvaguardia dei diritti umani, guidando in questi anni, numerosi ritiri di studio e meditazione.
1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?
Una sensazione priva di sofferenza. Nel Buddismo si distinguono 3 categorie principali di sensazioni: piacevoli, spiacevoli e neutre. Inoltre si fa anche una distinzione tra la felicità del corpo fisico e la felicità della mente.
La felicità è uno stato di pienezza, un autentico appagamento mentale.
2) Cos’è per lei l’amore?
Possiamo distinguere due tipi di amore: amore puro e amore impuro. L’amore impuro è quello che sperimentiamo verso le persone che ci sono care perché è mescolato all’attaccamento. L’amore puro si genera tramite lo studio, la pratica e la meditazione sull’equanimità che vede tutti gli esseri uguali, senza alcuna distinzione. E’ un amore che non fa distinzione tra persone amiche, nemiche o neutre ma è un autentico amore altruistico.
3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?
La sofferenza ha delle cause e sorge come effetto delle nostre azioni karmiche negative. Le cause sono infinite e da queste cause nascono diversi tipi di sofferenza. Una buona riflessione è quella di meditare sulle 4 Nobili Verità.
4) Cos’è per lei la morte?
La morte è una separazione del corpo fisico dalla coscienza. Il corpo si decompone e la coscienza ci connette alla nostra futura rinascita. Può anche definirsi come uno stato intermedio che ci collega alla nostra successiva rinascita.
5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
Cerco di comprendere la filosofia buddista, la approfondisco e metto in pratica i consigli del Buddhadarma. Mi sforzo di comprendere le necessità degli altri per offrire loro un aiuto.
Lo scopo principale resta comunque la realizzazione dello stato di Illuminazione.
6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
Il Dalai Lama ha scelto di rinascere in questo mondo per il bene del Tibet e per la pace mondiale.
Una nascita autonoma significa una nascita con un progetto ben definito, ma gli esseri ordinari vengono spinti a nascere in questo mondo dal karma e dai difetti mentali.
7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?
Nel nostro mondo molte cose sono migliorate rispetto al passato. Oltre ad essere migliorate le condizioni di vita, ci sono molte persone interessate alla pace, al benessere di chi è meno fortunato di noi e anche per il futuro io sono ottimista perché anche le religioni in generale lavorano per questo scopo.
8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
E’ facilissimo. Ciò che è spinto da azioni positive è bene. Ciò che è spinto da azioni negative è male. Se il risultato genera felicità è bene. Se il risultato genera sofferenza è male.
9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?
Cercare di eliminare l’ignoranza. Comprendere le afflizioni delle persone e aiutarle. Riconoscere, identificare i difetti mentali ed eliminarli.
L’insegnamento aiuta sia le persone sia me stesso; riconosce e chiarisce le oscurazioni mentali. Faccio quello che posso per aiutare. Se non riesco… pazienza!
10) Quale è per lei il senso della vita?
Non danneggiare alcun essere senziente. Portare beneficio ove possibile. Vivere una vita pacifica, motivata da un autentico amore altruistico.