by Eugenio Carena
Lascia stare chi dà giudizi e nel confonderti ti addomestica, blandendoti ti soffoca,
un abbraccio che ti stritola, mentre ridono si sconfiggono, si spaventano, mentre mentono si rivelano, si frantumano…
Non è ancora il momento di soccombere al tempo, di indossare questi anni come poveri panni, nudi stracci che il vento impetuoso allontana.
Non è ancore il tempo di succedere al tempo, di parlare sommessi, di abbassare lo sguardo, di sentirsi perdenti senza aver giocato, senza avervi urlato tutto quello che siamo.
Lascia stare chi dà consigli e nel plagiarti ti emancipa, credendogli si scivola su un terreno che ti assimila, mentre recitano si dimenticano, poi promettono, mentre pregano si distraggono, poi si assolvono.
Mute statue di sale, sotto un cielo di pioggia, vi guardiamo svanire tra le gocce a venire…
Non è ancora il tempo di soccombere al tempo, di indossare questi anni come poveri panni,
nudi stracci che il vento impetuoso allontana.
Non è ancora il momento di succedere al tempo, di parlare sommessi, di abbassare lo sguardo, di sentirsi perdenti senza aver giocato, senza avervi urlato tutto quello che siete…
Non è ancora il momento.