La questione del libero arbitrio (libera volontà), secondo l’originazione interdipendente non sorge e non può sorgere. Se infatti la totalità dell’esistenza è relativa, condizionata e interdipendente, come può, da sola, la volontà essere libera? La pretesa “LIBERTA’” è essa stessa, in questo mondo, condizionata e relativa, non è assolutamente libera. Quindi esiste un libero arbitrio, condizionato e relativo, ma non incondizionato e assoluto. Se per libero arbitrio s’intende una volontà indipendente da condizioni o dal rapporto causa-effetto, allora non esiste. La volontà, o una qualsiasi altra cosa, non può apparire senza condizioni,al di fuori della legge di causa effetto, dal momento che la totalità dell’esistenza è condizionata, relativa e sottoposta a quella legge.
In parole più semplici, la libertà che oggi godiamo è limitata, analogamente a quella che resta in una partita di scacchi già avviata, in cui l’attuale possibilità di muovere le nostre pedine dipende, ed è condizionata dalle mosse che abbiamo fatto liberamente e volontariamente all’inizio.
Tratto dal DHARMA del TIBET di Aldo Franzoni