Lettura di Richard Rudd- trascritta da YouTube
Traduzione di Francesca Lai
Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=ZtJAXBfq2NU
Quindi vorrei darvi il benvenuto in un altro Regno Estatico: l’estasi del Bardo.
E viaggeremo in un altro panorama interiore, sul ciglio di un’altra collina interiore, in un pellegrinaggio attraverso il tempo e lo spazio, un pellegrinaggio attraverso le linee del cuore della storia. E oggi viaggeremo con i nostri cuori verso un’altra anima squisita: un essere di nome Taliesin. Nome meraviglioso, un grande bardo dell’antica stirpe Celtica, un estatico che è leggenda e le cui parole sono piene del respiro di profonda saggezza ancestrale e amore senza tempo.
Allora iniziamo un altro viaggio, un trasporto nella dolce e dolorosa bellezza dei sentieri dell’estasi…
Siamo qui: le tue orecchie e la mia voce, le mie orecchie e la tua voce, i nostri cuori che si connettono, questo rapsodia, questo coro. Perché non c’è niente che desidero di più che potervi cullare in una serenata, di accarezzarvi e di invitarvi alla mia deriva, perché stiamo andando alla deriva insieme io e te, siamo tutti una deriva… Stiamo andando alla deriva in una terra di sogni, stiamo andando alla deriva in una terra di poesia, di romanticismo, di storia, di musica, di canto. Stiamo andando alla deriva nelle meraviglie dello spazio interiore, stiamo andando alla deriva attraverso l’infinito, l’incommensurabile, il calice infinitamente sorprendente dell’illimitato.
Dunque respira con me, respira profondamente nel tuo cuore, nel dolore dell’estatico che vive dentro di te, nel vuoto, nella cavità, nel tuo meraviglioso petto, perché siamo tutti “Estatici”, ogni essere umano nasce estatico, tutti noi lo siamo in questo globo verde-blu che chiamiamo Terra.
Dunque respira il coraggio di cui hai bisogno per portare questa frequenza nel tuo mondo, evoca gli abbandonati, chiama gli antichi dèi, raccogli la loro follia e legati con me giù per i pendii delle colline attraverso il deserto del tuo meraviglioso cuore cosparso di vento.
Puoi sentirlo? Sta iniziando.
Qui dentro le tue ossa e inascoltato, il ventoso eremita lavora, baciando le braci arancioni del fuoco egli gira il mondo dentro la sua ferita, borbottando nei tuoi occhi. Quando finiremo questo viaggio, saremo ubriachi sdentati senza cervello, e girovagheremo per le strade delle nostre città natali mormorando estasi a noi stessi, sì, questo è il tipo di coraggio di cui sto parlando! Perché noi estatici, smuoviamo il mondo dentro le ferite, è quello che facciamo: siamo gli agitatori, siamo i festaioli, siamo i vagabondi, siamo come api divine che si muovono da cuore a cuore impollinando purezza, adattandosi con gioia anche se dovesse essere il compito più ingrato di tutti. La nostra vera gioia è nell’impollinazione, mentre ci tuffiamo in un altro cuore ed emergiamo gocciolanti di polvere dorata coperti dalla testa ai piedi nel succo divino Shakti, ubriachi e deliranti, e poi gli altri rimangono a chiedersi “chi era Quello?” ” cosa è appena successo?” ….Respira di nuovo, respira profondamente, nell’atrio cedevole del tuo cuore, allungando i suoi tendini, spingendo in fuori il petto, respirando indietro aprendo le braccia mentre stai per esplodere come un cannone, sparando la palla di cannone del tuo cuore nello spazio profondo, dove esploderà come una Supernova, per abbracciare la propria silenziosa, vuota purezza. Prenditi qualche momento per far cadere quella morbida apertura di espansione aperta dal tuo petto. Stiamo agitando la ferita, quella sacra. Ora siamo pronti, pronti per affondare ancora una volta. Dunque oggi abbiamo un altro meraviglioso viaggio davanti a noi e la nostra guida si presenta sotto forma di un unico essere, un essere senza tempo: Taliesin. Egli venne e li trovò intrappolati come in una rete, e tagliò i lacci che li legavano, perché potessero vederli…“Taliesin”: lascia che la parola echeggi nelle camere del tuo cuore, mentre si lega e rimbalza intorno al tuo essere interiore, senti la sua qualità, ascoltala dentro di te e lascia che il tuo corpo lo ricordi, non preoccupiamoci di cosa significa per ora, basta sentirlo nella sua purezza di vibrazione, di frequenza, di trasmissione senza parole radicata dentro di noi, che viaggia con noi dall’alba dei tempi. Taliesin, tessitore di sogni, sacro bardo dei Celti, mago delle parole senza parole, stasera viaggiamo in profondità nella memoria della saggezza dell’antica razza celtica, dei Celti: maghi e guerrieri, santi e viandanti, poeti e re, principesse e regine, nella terra di Merlino di Artù di Ginevra, della dama del lago, la terra incantata di logrus (?), il regno di Atlantide e di Lemuria, perduti sotto le onde del Tempo. Inghilterra, Irlanda, Scozia, Galles: che quadrivio! le quattro corti, i quattro angoli. I Celti provenivano da tutta Europa, ma nel primo millennio le razze celtiche erano per lo più isolate in queste isole, ed è lì che incontriamo lo storico Taliesin: un poeta o bardo del VI secolo, che si crede abbia cantato in diverse corti reali ma, come potete immaginare, noi pellegrini dei piani estatici non siamo così interessati alle ricerche degli studiosi. Taliesin è più che storia: Taliesin è una leggenda, e che cos’è una leggenda se non un serbatoio di saggezza vivente che viaggia attraverso il tempo e lo spazio per ispirare, illuminare e invocare magia e significato nei momenti in cui sono più necessari? Una tradizione bardica antica quanto le valli. L’abbiamo incontrato con il fiato sospeso quando abbiamo toccato la figura di Orfeo in quei meravigliosi magnifici sonetti, di Reine Maria Rilke. E Taliesin non è tanto una figura singola, egli è non lo chiamerei nemmeno un “lui”. Taliesin è una tradizione, è una trasmissione, è un tessuto vivo di frattali di individui che incarnano tutti una cosa: il vibrante Spirito poetico di un paesaggio in cui hanno vissuto e si sono mossi. In Grecia abbiamo Orfeo, in Irlanda abbiamo Emargin (?), in Galles Taliesin, in Scozia Ossian, in Inghilterra il grande Bardo Merlino. Quindi non stiamo parlando di una singola figura storica, perché nel momento in cui colpisci la velocità dell’Estasi sembri abitare queste linee, questi confini del tempo e della storia. La tua biografia diventa priva di significato per noi, per gli estatici: quello che facciamo nella vita non è mai il punto, è chi siamo, è la qualità che portiamo al mondo attraverso la nostra effervescenza, è la magia che creiamo, intrecciando noi stessi mentre camminiamo attraverso l’infinito momento presente. Quindi la domanda non è chi era Taliesin, ma dov’è Taliesin. Dov’è lui o lei dentro di te? quale aspetto della tua coscienza prende vita quando ti immergi nel campo di questa vibrazione? Taliesin è una vibrazione, è una frequenza, è una forma, un uccello, una folata di Dio nel vento, perché l’Estasi del Bardo è la sua stessa estasi e tuttavia egli continua a cantarla per te, per amore. Taliesin è lì ogni volta qualcosa di poetico ed effimero ti attira su e via, o giù e dentro, e ti inonda di memoria arcaica e ti attira con la ricca luce rossa del passato. E non può mai darti una risposta diretta, lei è la Alla fine di tutte le domande, lei ha finito con la rettilineità ed è curve, tutta curve e spirali e archi. Allora chi è Taliesin? Egli venne e li trovò intrappolati come in una rete e tagliò i lacci che li legavano, perché essi potessero vederli. Andiamo più a fondo? Dobbiamo essere investigatori-mistici intuitivi che viaggiano nel tempo e ci sono indizi, e dobbiamo seguire quegli indizi. Taliesin era un Bardo del VI secolo, questa è una cosa che sappiamo. Un bardo è colui che alza la voce in lode! un’altra parola per un estatico. È facile proiettarsi su personaggi storici e in un certo senso è quello per cui sono lì a guidarci. Ci sono notevoli risme di poesie attribuite a Taliesin: c’è il libro di Taliesin che contiene alcune poesie meravigliose, ma la tradizione bardica era rigorosamente orale, quindi queste poesie che leggiamo ora furono probabilmente scritte da scribi successivi, poiché la tradizione era orale. Pensaci, quindi le storie di quei primissimi tempi sono sempre state modellate, rimodellate e temperate dai bardi di tutto il mondo e in realtà ci sono solo poche storie e tutte emergono da un’unica fonte, un singolo uovo. Seguiamo alcune di queste bellissime parole di Taliesin. Questo è da una famosa poesia del libro di Taliesin: “La battaglia degli alberi” entriamoci: “Sono stato in una moltitudine di forme prima di assumere una forma coerente. Sono stato una spada, stretta, variegata. Crederò quando sarà evidente. Sono stato una goccia nell’aria, una stella opaca, sono stato una parola tra le lettere, sono stato un libro nell’origine, sono stato la luce delle lanterne, sono stato un corso, sono stato un’aquila, sono stato una conchiglia nei mari, sono stato compiacente nel banchetto, sono stato una goccia nella pioggia, sono stato una spada nella stretta della mano, sono stato lo scudo in battaglia, sono stato la corda in un’arpa. Travestito da nove anni, nell’acqua nella schiuma, sono stato assorbito nel fuoco, sono stato legno al coperto. E mi ha il creatore creato di nove facoltà formate, del frutto dei frutti, del frutto del Dio primordiale? Di primule e boccioli di collina del tempo, di fiori di alberi e arbusti di terra del corso terreno, quando fui formato, dal fiore delle ortiche, dell’acqua dell’onda notturna fui incantato da Math(?) prima di diventare immortale, fui incantato dal saggio dei saggi nel mondo primitivo quando avevo un essere. Oro era il mio scudo, lunghe le mie bianche dita, è da molto che non faccio il pastore. Ho viaggiato sulla terra prima di essere abile nell’apprendimento, ho viaggiato, ho fatto un circuito. Ho dormito in cento isole, cento cure in cui mi sono soffermato, i druidi intelligenti dichiarano ad Artù cosa c’è più presto di me che cantino? E uno è venuto dal considerare il diluvio e Cristo crocifisso e il giorno del futuro destino una gemma d’oro in un gioiello d’oro. sono splendente! Nessuno può dire tutto ciò se non è un Estatico: “Io sono splendente”! Questo splendore, questo è il segno di tutti i veri Bardi, di tutti i veri pellegrini dei piani estatici. Ti innamori della tua luce interiore, del tuo splendore. È difficile catapultarsi indietro in quei tempi bui e considerare quanto fosse raro un vero estatico e quanto luminoso dovesse apparire sullo sfondo dell’oscurità e della violenza di quei giorni. Vedi, l’estasi è una cosa strana: ha a che fare con la memoria, e la memoria ha a che fare con le acque, e non stiamo parlando di memoria mentale, ma di memoria fisica che è trattenuta nel sangue, nelle acque del sangue. Nella nostra cultura non c’è Estasi: si, alcuni prendono droghe, oppure fanno seminari e workshop forse meditano un po’, ma il nostro mondo è così indaffarato e l’Estasi emerge dal regno senza tempo. Siamo così indaffarati, frettolosi, occupati o preoccupati di salvare il mondo, e non abbiamo tempo per indugiare nell’Estasi. Perché l’estasi è autoindulgenza, è la cosa più autoindulgente che ci sia. Devi abbandonarti completamente a te stesso, al tuo “sé superiore”, al tuo stesso cuore, così profondamente che perdi la cognizione del tempo, perdi la cognizione della serietà, perdi la cognizione della preoccupazione, perdi persino la cognizione delle tue parole, ti ritrovi semplicemente ridendo. Guardati intorno! Guarda il mondo, guardaci! Non siamo splendidi? Non siamo belli? Non siamo perfetti? L’estasi ammorbidisce la vita, arrotonda i bordi, ci dà prospettiva, come la pioggia. Solo l’azione dettata dell’estasi ha un potere reale. Stiamo reclamando questi antichi aspetti di noi stessi ed è estremamente importante. Stiamo andando nel nostro Dna e lo stiamo reclamando, lo stiamo risvegliando. “Taliesin”: questo essere è dentro di noi, in attesa, quindi prima di agire nel mondo, conosci te stesso, conosci il tuo stesso cuore, come il Bardo, lascia che il tuo cuore alzi la tua voce in lode! Per conoscere l’estasi devi sapere qualcos’altro: devi saper ascoltare. Devi saper entrare nella vastità del tuo essere interiore, della tua essenza, nella quiete, nel cuore della notte o come prima cosa al mattino prima che gli uccelli si alzino o nel caldo torrido della tua vita quotidiana. Ascolta…Taliesin…. ascolta. Ho scoperto un segreto sulle persone, è uno dei più grandi segreti che abbia mai appreso: tutto ciò di cui le persone hanno bisogno è essere ascoltate, in ogni situazione, ascoltale, dai loro il palco, ascolta da quella quiete notturna dentro di te, ascolta la tua essenza dentro di loro che parla. È la stessa essenza. Aprili con la tua estasi ascoltandoli. Non c’è niente di più penetrante dell’ascolto. Puoi spalancare il cuore di qualcuno solo ascoltando nel modo giusto. Vedete, il Bardo è tutto incentrato sulla vibrazione, sull’armonia, sulla melodia, su sinfonia, risonanza, dissonanza e affinità. Ed è qui che qui che nasce la tradizione bardica dell’arpa o della lira, è lì che prende forma. La lira a sette corde di Orfeo è una metafora dei sette corpi sottili del Corpus Christi, degli strati del corpo arcobaleno dell’aura, del regno astrale e del regno buddhico, del secondo e del quinto corpo: desiderio e devozione. Il secondo chakra e il quinto chakra: la sessualità e la gola, l’espressione, la voce, il bardo, il cuore. È tutta vibrazione, è tutto orgasmo. L’orgasmo più alto di tutti è l’orgasmo del cuore, ecco cos’è l’estasi: è l’orgasmo del cuore, è nel cuore di ogni cellula, è il pulsare del quinto corpo, poiché attira in sé la natura del desiderio inferiore. Taliesin….Lascia che ti dica qualcosa sulla sua leggenda. Come è nato. C’era un uomo Guillon Bach, era un servitore dell’incantatrice Ceridwen la quale aveva due figli: una bellissima figlia e un figlio brutto. Il figlio si chiamava Morphre. Persino la magia di Ceridwen non poteva curare la sua bruttezza, quindi decise di dare al figlio il dono della saggezza. Questa parola “saggezza” nel mondo Celtico è una delle parole chiamate “Awen”, e significa verità, spirito divino, quindi Ella volle dargli il dono della verità l’Awen e cucinò in un calderone magico una la pozione che avrebbe dovuto essere mescolata per un anno e un giorno. Solo le prime tre gocce della pozione erano in grado di distillare la magia, un po’ come gocce omeopatiche, la quintessenza. Il resto era veleno. A Guillon Bach, il servitore, fu affidato il compito di mescolare, e così fece finche’ un giorno per sbaglio tre gocce caddero sulla sua lingua, e istintivamente si mise la lingua in bocca acquisendo saggezza e verità istantaneamente: gli fu dato il dono dell’Awen. Il primo pensiero che gli venne in mente fu che Ceridwen lo avrebbe ucciso. Quindi scappò immediatamente, ma lei lo trovò e da quel momento iniziò un inseguimento magico. Poiché Guillon aveva il dono della saggezza della verità, egli si è trasformato in una lepre, Caridwen si trasformò in un segugio grigio e lo inseguì. Egli si trasformò in un pesce e saltò in un fiume, e lei si trasformò in una lontra e lo inseguì. Egli si trasformò in un uccello nell’aria e lei si trasformò in un falco. Esausto Guillon si trasformò in un solo chicco di grano e cadde a terra, e Caridwen divenne una mano e se lo mangiò e rimase incinta. Decise di uccidere il bambino quando sarebbe nato sapendo che era il servitore Guillon, ma quando egli nacque era così bello che lei non ebbe il cuore di ucciderlo e così lo gettato’ nell’oceano in un sacco. Il neonato fu scoperto da Elfin, figlio di un gran signore, che era fuori a pescare i salmoni e nel momento in cui Elfin vide la fronte del bambino, gridò: “Taliesin, che fronte radiosa!” E il bambino cominciò a recitare poesie: “sebbene io sia debole e piccolo sulla cresta dell’onda del mare in tempesta, sarò per te meglio di 300 porzioni di salmone. Elfin di nobile generosità non ti agitare per ciò che hai trovato: sebbene io sia debole sul pavimento del mio canestro, ci sono meraviglie sulla mia lingua” Queste sono trasmutazioni, poiché questo essere rinasce, queste sono iniziazioni, queste sono iniziazioni alchemiche codificate nella storia.
La terra- la lepre, l’acqua-il salmone, l’aria-l ‘uccello, e poi il mare che lo porterà sulla terra. Ed il seme che appena nasce va alla deriva come Mosè. Queste storie di creazioni, queste antiche leggende, sono globali. Esse sono olografiche, ecco perché continuano a ripetersi in forme diverse: perché parlano del passaggio della coscienza mentre trasmigra attraverso la forma. La nozione di questo bambino speciale, il bambino d’oro, o il prescelto, il Cristo. Il bambino è spesso nei miti scartato e mandato giù nel fiume e poi viene salvato e riconosciuto, ed è proprio questo il viaggio dell’anima: veniamo scartati, gettati nel fiume e dimenticati finché non veniamo riconosciuti. E ora siamo forse più vicini a chi è Taliesin. Sappiamo come si chiama e perché: è colui con la fronte radiosa. È come se fosse splendente, e infatti risplende dalla corona, dal suo terzo occhio, dai centri superiori, dall’alone o dall’aurea che brilla intorno alla testa. Allora chi è Taliesin? Forse dovremmo porci un’altra domanda: dov’è Taliesin? Da dove nasce? la sua patria è la Gran Bretagna celtica, soprattutto il Galles. Dobbiamo menzionare il Galles qui, non potremmo parlare di Taliesin senza parlare del Galles. Se ci sei mai stato allora saprai di che cosa parlo quando dico che il Galles è la fonte di tutta la magia su questo pianeta. Essa gocciola dagli alberi e dalle colline secolari, canta nella lingua gallese e nel cuore aperto della gente che lo abita. È la casa e l’ultima dimora di Merlino. Nella griglia terrestre, il Galles ha alcune delle rocce e della geologia più antiche del mondo. E ha questo antico legame mistico con i mitici regni di Atlantide e Lemuria, in particolare Lemuria. Si affaccia sull’Irlanda e sulla magica Isola di Man e condivide questa qualità energetica con la Cornovaglia nella Gran Bretagna occidentale attraverso le rocce. Taliesin viveva nella terra delle piogge, era un amico delle piogge. Il Galles è la terra di Taliesin e c’è un Cromlach a lui dedicato, in un sito in Galles. Questi siti megalitici sono luoghi in cui si respira letteralmente la memoria attraverso le pietre. Si chiamano Nematon, luoghi nascosti, luoghi in cui la memoria sgorga fino alla griglia terrestre e devi essere lì con la tua aura per sbloccarla, per attivarla. E per me c’è un mistero ancora più profondo in Taliesin e nella tradizione bardica, perché la domanda è: da dove è emersa la tradizione bardica? Quindi dobbiamo continuare a viaggiare e dobbiamo tornare ancora più indietro nelle antiche correnti sciamaniche preceltiche e nelle tradizioni delle scuole dei misteri. Per me Taliesin è stato e rimane un grande iniziato, un maestro che ha raggiunto l’illuminazione, l’illuminazione attraverso i misteri delle antiche vie sciamaniche. Fa parte di una catena vivente di esseri che portano un’antica tradizione. Merlino, Ossian e altri nomi persi nel tempo. Queste erano incarnazioni, un lignaggio diretto trasmesso oralmente e tramandato attraverso l’incarnazione vivente. Questo magico elisir del calderone di Caridwen, rappresenta questa trasmissione vivente. C’è questa idea che la conoscenza è sempre rubata agli dei, il che significa che in realtà è rivelata dai piani interiori, ed è lì in quel concetto celtico di Awen; il respiro dell’ispirazione, della verità, della trasmissione della verità. E con l’emergere del cristianesimo, questa antica trasmissione si è integrata in un’altra forma, in un’altra razza, mentre i ricordi si fondevano e si scioglievano tutti. Secondo le parole di Fiona Mc Leod, grande autrice celtica, i Celti sono una razza morente, ma rinascono dentro una razza più forte, lo spirito non muore mai. Così oggi questo spirito è disponibile nel Dna all’interno di ogni singolo essere umano. Siamo in un momento di fusione in cui tutte le linee e i filoni si stanno unendo e lo specchio olografico della realtà viene rivelato a quelli di noi che si stanno risvegliando e questo risveglio sta arrivando all’intero pianeta. Ed eccoci qui oggi, quindi cos’è Taliesin per noi oggi? Questa è la domanda. Ebbene lui è il risveglio, è l’antico spirito della terra, è la magia dei piani superiori, come Cristo si è lasciato assimilare in tutte le culture in tutte le linee genetiche. Esso è un mago e, così come il seme nel ventre di Caridwen, egli si prepara a riemergere nel mondo. Taliesin: colui con la fronte radiosa, un così grande estatico! Viviamo in un periodo fantastico, l’ho già detto. Gli antichi dei e divinità si stanno risvegliando ancora una volta, e ci sono forze che ti legano all’interno di questa terra, forze elementali pure, spiriti ancestrali, ed esse salgono in superficie in certi punti della cintura terrestre. Conosciamo questi luoghi, tutti noi, conosciamo questi luoghi magici perché ne siamo attratti, li troviamo questi Nematon, questi luoghi nascosti dove il ricordo crepita nell’aria. E questi spiriti, queste divinità, sono qui per lavorare al nostro fianco, come Taliesin, coloro che ascoltano la Natura, coloro che si prendono il tempo per andare alla deriva e sognare e sedersi tutto il giorno vicino a un ruscello o sdraiati sotto una quercia, o a fare un pellegrinaggio in uno dei vecchi luoghi. E gli spiriti poi ci vengono incontro, quando apriamo i nostri cuori, e ci incontrano nella nostra estasi, mentre apriamo i nostri cuori alle possibilità più sfrenate dei nostri sogni e dei nostri destini. E i vecchi modi sono cambiati, perché ai vecchi tempi li chiamavamo Dei e li adoravamo. Questi spiriti ancestrali, ed essi sono reali, oh sì sono reali, è meglio che tu creda che siano reali, io so di averli visti, e portano informazioni per noi. Nei tempi passati quando li adoravamo, in realtà li trattavamo in un certo modo con mancanza di rispetto: li mettevamo su piedistalli, ne facevamo figurine, li invocavamo quando avevamo bisogno, solo quando ne avevamo bisogno. Ma ora dobbiamo collaborare con loro, dobbiamo collaborare con queste forze, perché dobbiamo co-creare con loro. Essi sono su un’evoluzione parallela a noi, in un regno sottile, ma quell’evoluzione ci viene incontro ora, le nostre evoluzioni si stanno baciando, mentre la nostra aura si risveglia negli aspetti superiori, noi diventiamo consapevoli di queste evoluzioni parallele, questi regni vedici, e le divinità della Natura, che esistono nel mondo delle vibrazioni noi possiamo risuonare con loro, possiamo portarli in vita attraverso la nostra voce, ed e’ questo il vero significato della tradizione bardica. La tradizione bardica permette a quegli esseri di prendere vita nell’aura della nostra musica, della nostra voce, ogni volta che apriamo il nostro cuore e permettiamo loro di vivere dentro di noi, è come se venissero per appollaiarsi nella nostra aura e fossero attratti dalle frequenze superiori. Taliesin, vecchio amico, è venuto e li ha trovati infilati in una rete e ha tagliato i lacci che li legavano, perché essi li vedessero…Taliesin sei tu naturalmente. Il Taliesin che abbiamo visto è molte cose, è una specie di mitico depositario di molti filoni di saggezza diversi: romantico, celtico arcaico, indigeno, neolitico, persino pre-lapsarian (?), il che significa che prima della caduta può effettivamente collegarci a forme più sottili dell’evoluzione umana, prima della storia registrata, l’evoluzione atlantidea e lemuriana. Dunque Taliesin è un portale, è una porta per un altro regno, persino un portale stellare, in una sfera al di fuori della nostra stessa evoluzione. Si trova al di fuori del tempo e dello spazio e rappresenta un’eredità profondamente avvolta nel Dna umano e, anche se il suo linguaggio e la sua espressione provengono dai pantheon e dai mondi celtici, egli non è limitato a quella terra, ma emerge in tutto il mondo ogni volta che il suono della voce umana viene usata come un trasmettitore diretto di verità, attraverso la poesia orale. E soprattutto Taliesin è un archetipo, un archetipo è un’idea compressa contenente molte dimensioni di significato, immagini e sentimenti. Gli archetipi risuonano con temi universali profondi nell’inconscio di tutti gli esseri umani indipendentemente da razza, genetica o condizionamenti. Quando contempli o ti identifichi con un particolare archetipo, ha la capacità di trasformare il tuo stato di coscienza da una bassa frequenza ad un’alta frequenza: questo è un archetipo, gli archetipi hanno quello scopo. Dunque, come archetipo, Taliesin ci autorizza ad alzare la nostra voce in lode! e a far vibrare l’amore quando parliamo con gli altri, a usare la nostra voce come mezzo per trasmettere la frequenza estatica. Ecco perché questo pellegrinaggio richiede coraggio, voi non siete qui in questa vita solo per guardare: c’è un contratto tra me e te, e ti sto dando il permesso di darti il permesso di essere un amante, di essere un estatico nel frenetico mondo del mondo di oggi. E per reggere veramente il tuo coraggio, parla del tuo amore a coloro a cui non osi mai dirlo pienamente: tua madre, tuo padre, il tuo partner, il tuo capo. Lascia che questa alta frequenza arrivi attraverso la tua voce, lascia che la risonanza cadente del Bardo ti affascini, e incanti chi ti circonda, e lascia che l’incanto fluisca attraverso di te, lascia che la grazia e il romanticismo della musica e della poesia che è nel tuo cuore parlino quella dolcezza che è dentro quell’alveare del tuo cuore, lascia che il miele scorra dalle tue labbra e poi guarda la magia apparire , mentre il tuo mondo e le tue relazioni si trasformano e si ammorbidiscono, perché è quello che fa questo miele. Guarda come i bordi duri diventano arrotondati e i tuoi occhi diventano più gentili mentre guardi con amore la vita che ti circonda. Vedi questo è il messaggio: ognuno ha un poeta dentro di sé. Taliesin è una radice diretta nella tua stessa poesia. Non che tu debba scrivere poesie, potresti, ma non è di questo che si tratta. È che la tua vita diventa la tua poesia e i tuoi atti diventano le tue parole che punteggiano quegli atti. Il potere di Taliesin è il potere del tono, ecco il segreto: la sua cadenza, tempismo e tono. E il suo tono dentro di te e me è Estasi, scorre dal cuore della creazione, è il mio cuore, è il tuo cuore, sono tutti i nostri cuori. Ovunque tu sia, ricorda questi due segreti di Taliesin, lascia che il tuo tono porti ciò che hai nel cuore e ricorda di alzare la tua voce in lode! loda coloro che ami, coloro che ti sfidano, e vedrai un miracolo crescere davanti ai tuoi occhi. E l’altro segreto è ascoltare, ascoltare chi ti circonda, ascolta la natura, il vento tra gli alberi, la luce del sole nell’oceano e le onde che si infrangono. Ascolta con dolcezza, fiducia e amore e non aggiungere nulla al tuo ascolto, lascia che l’altro fluisca attraverso di te e dentro di te e presto sentirai l’essenza e questo sarà qualcosa di straordinario, e qualcosa al di là delle parole per te e per loro.