Penso a te nel silenzio della notte quando tutto è nulla, e i rumori presenti nel silenzio sono il silenzio stesso, allora solitario di me, passeggero fermo di un viaggio senza Dio, inutilmente penso a te.
Tutto il passato in cui fosti un momento eterno è come questo silenzio di tutto.
Tutto il perduto, in cui fosti quel che più persi, è come questi rumori, tutto l’inutile, in cui fosti quel che non doveva essere, è come il nulla che sarà in questo silenzio notturno.
Ho visto morire o sentito che morirono, quanto amai o conobbi, ho visto non saper più nulla di quelli che un po’ andarono con me, e poco importa se fu un’ora o qualche parola; o un passeggio emotivo e muto, e il mondo oggi per me è un cimitero di notte, bianco e nero di tombe e alberi e di chiar di luna, ed è in questo quiete assurda di me e di tutto che penso a te.