logo biella clubI fratelli La Marmora

Alberto Ferrero della Marmarmora

Alberto La MarmoraGenerale, studioso, naturalista

Nacque a Torino il 7 aprile 1789. Quando il Piemonte fu incorporato nella Francia napoleonica, entrò nella scuola militare di Fontainebleau, dalla quale uscì nel 1807 col grado di sottotenente di fanteria. Partecipò a diverse campagne con l'esercito francese, in particolare prese parte alle battaglie di Wagram, Lützen, Torgau e Bautzen, ottenendo per i suoi meriti in quest'ultima battaglia la croce della legion d'onore da Napoleone. In seguito alla caduta di Napoleone e al rientro dei Savoia in Piemonte, Vittorio Emanuele I lo integrò nell'esercito piemontese, con il grado di capitano dei granatieri. Nel 1815 si distinse per il suo valore a Grenoble. Nel febbraio del 1819 si recò per la prima volta in Sardegna, e dopo una traversata di 12 giorni giunse a Cagliari. Voleva dedicarsi agli studi di ornitologia e praticare la caccia, che appassionava non poco i militari di professione come lui. Nel 1821, sospettato di partecipare ai moti liberali, fu esiliato e invitato e a raggiungere al più presto la Sardegna. Giunse a Cagliari nel 1822 e, nonostante il forzato esilio, si sentì a casa propria, tanto era innamorato dell'isola. Nel 1825 fu riammesso nelle milizie come addetto allo Stato Maggiore del viceré. Nel 1840 raggiunse il grado di generale comandante la regia scuola di Marina a Genova. Difensore della causa veneta, luogotenente generale nel 1848, nel 1849 fu inviato quale comandante generale in Sardegna. A quest'isola dedicò i suoi studi in lingua francese su questioni economiche e fisiche: Voyage en Sardaigne de 1819 à 1825 ou description statistique, physique et politique de cette île, pubblicata a Parigi nel 1826, contiene le sue osservazioni, le statistiche, le ricerche sulla natura e sul patrimonio archeologico della regione. La seconda edizione dell'opera risultò più organica in quanto suddivisa in tre tronconi con trattazioni ampliate e corredate dalle pagine del noto Atlante. L'opera è così suddivisa: Geografica fisica e umana della Sardegna, pubblicata nel 1839; Antichità, del 1840; Geologia, del 1857. Come quarta parte di questo grande lavoro fu aggiunto nel 1860 L'Itineraire de l'ile de Sardaigne, che incontrò il favore del pubblico e del quale il canonico Giovanni Spano, suo amico personale, curò la traduzione nel 1868 col titolo di Itinerario dell'isola di Sardegna del Conte Alberto Ferrero Della Marmora. Tornò ripetutamente in Sardegna fino al 1857; fin dal 1826 lavorò sulla carta geografica dell'isola che gli diede grande notorietà. Con la sua attrezzatura girovagò per le contrade prendendo appunti ed effettuando misurazioni topografiche. A lui si deve la misurazione del punto più alto del Gennargentu, che porta il suo nome (Punta La Marmora - 1.834 metri). Il 17 agosto 1851 andò in pensione e si dedicò solo all'attività parlamentare come senatore del regno, continuando gli studi con la Sardegna sempre al centro delle sue attenzioni. Il suo modo di vivere, gli stenti nei lunghi viaggi nell'isola, i pernottamenti disagiati e spesso all'aperto, gli causarono dolori e acciacchi che minarono il suo fisico portandolo alla morte il 18 maggio del 1863.

Alberto Ferrero della Marmora è sepolto nella chiesa di San Sebastiano, a Biella.

ALBERTO LA MARMORA
Aquila sarda, 1823.
Acquerello, cm 72,1 x 50,1
Biella, Archivi Alberti La Marmora.
ALBERTO LA MARMORA
Carta della Sardegna con triangolazioni, 1839. cm 51,5 x 35.
Biella, Archivi Alberti La Marmora.

 

I fratelli La Marmora

Palazzo La Marmora (Biella-Piazzo) fu la residenza cittadina dei marchesi Ferrero della Marmora, famiglia che occupa un posto di rilievo nella storia del Risorgimento. L'importantissimo archivio della famiglia è ora custodito in parte presso l'Archivio di Stato di Biella e in parte dal Centro Studi Generazioni e Luoghi Archivi Alberti La Marmora che ha sede a Palazzo La Marmora..

Maggiori informazioni su: www.lamarmora.net

alberto la Marmora Alberto La Marmora
(1789-1863)

Scienziato,
studioso della Sardegna

Senatore del Regno


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Alessandro la Marmora Alessandro La Marmora
(1799-1856)

Creatore del corpo dei bersaglieri

Capo di Stato Maggiore


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Alfonso La Marmora
(1804-1878)

Comandante dell'esercito sardo in Crimea

Presidente del Consiglio


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Carlo Emanuele La Marmora Carlo Emanuele
(1788-1854)

Aiutante di Campo di S.M. Re Carlo Alberto

Principe di Masserano


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La Marmora è un nome noto a molti italiani. Non c'è città che non abbia almeno una via o un monumento dedicato a uno dei personaggi con questo cognome e la storia del Risorgimento che si studia a scuola lo cita molto spesso. Tuttavia si può notare che esso risulta scritto in diversi modi: Ferrero della Marmora, della Marmora , Lamarmora, La Marmora.
La dicitura completa del titolo della famiglia è Marchesi Ferrero della Marmora, dove Ferrero è il cognome e della Marmora indica il predicato, cioè il nome del feudo su cui Gian Enrico Ferrero ricevette nel 1610 il titolo di Marchese per se e i suoi discendenti maschi primogeniti.
Alessandro e Alfonso, i due fratelli divenuti più noti per la molteplicità degli incarichi militari e politici che ebbero, introdussero una variante: fecero cadere il partitivo "della" e usarono solo il nome del luogo scritto sia Lamarmora che La Marmora.


pagina preparata da Stefania Nardi
16 dicembre 2002

Si ringrazia il Centro Studi Generazioni e Luoghi Archivi Alberti La Marmora per i contributi, www.lamarmora.net