Facile e bella escursione ad una cima messa in ombra dalla presenza della vicina vetta della Colma del Mombarone, ma che condivide con essa splendidi panorami sulle vette circostanti. Facile ed appagante la salita, dapprima su strada sterrata, per proseguire su comodo sentiero. Solo oltre le cascine Buscajon la salita diviene leggermente più impegnativa per la mancanza di un sentiero evidente, pur non presentando alcuna difficoltà e pericolo oggettivo.
Giunti al santuario di Graglia si prosegue fino ad incrociare il Tracciolino (SP 15), qui si svolta a destra ed in poco si perviene al colle S. Carlo, ove si parcheggia l'auto nello spiazzale a destra della carreggiata.
In corrispondenza di un pannello con le cartine dei sentieri, proprio in fronte al parcheggio ove si è lasciata l'auto, si stacca un sentiero che in poco conduce ad intersecare una strada sterrata, la si attraversa una prima volta e si continua fino ad intersecare nuovamente la strada. Ora si svolta a destra seguendo il tracciato della carrabile, lasciando sulla sinistra il serbatio di cemento in corrispondenza del quale si stacca il sentiero per la Colma del Mombarone. In breve si giunge ai Pianetti (figura 1) che si oltrepassano sulla destra, si supera il corso d'acqua del torrente Janca, la strada ora esce dal bosco e con alcuni risvolti inizia a prendere quota, fino a quando si scorge sulla destra e più in basso la costruzione dell'alpe Steveglio (1550 m slm). Si abbandona la strada seguendo il sentiero, oltrepassando alcune zone umide, e si inizia a salire tenendo come punto di riferimento le costruzioni dell'alpe la Balma, ben visibili in alto verso destra. Una volta giunti alle costruzioni, le si oltrepassano lasciandole sulla destra e si inizia a salire sul sentiero ormai molto evidente, che con una serie di risvolti, e con un po' di fatica, porta alle cascine Buscajon (figura 2), ove giunge anche il sentiero C1 proveniente da Bagneri. Ignorando l'evidente sentiero che prosegue verso sinistra, e che porta sulla Colma del Mombarone (figura 3), si risale su sparute tracce tenendo come riferimento una piccola barriera rocciosa. Giunti a questa barriera la si aggira a sinistra e si inizia a salire verso la sovrastante cresta del Pian del Turo, sulla cui cima sorge un ometto di pietre ed una piccola croce metallica (4), dalla vetta si gode di un ottimo panorama su tutte le vette circostanti (figure 5 e 6). Il rientro è lungo il percorso di salita, allietato dalla continua vista sulla pianura biellese (figura 8).