Il percorso percorre in parte il Tracciolino, sentiero che collega la valle Cervo alla valle Oropa e poi alla valle Elvo, fatto costruire negli anni 50 da Ermenengildo Zegna, come ideale proseguimento della strada Panoramica Zegna. Altri assaggi di interesse storico sono la percorrenza del sentiero che dalla cascina Alpone porta al tempietto, detto “sentiero dei profughi”, sentiero fatto costruire durante la Prima Guerra Mondiale dai prigionieri di guerra austriaci, tenuti prigionieri al santuario. Infine si percorre nel rientro la “passeggiata dei Preti”, così chiamata perché era la passeggiata fatta dai preti del santuario nei loro periodi di riposo. Questa porta anche ad attraversare il parco della Rimembranza, ove sono poste le lapide in ricordo dei caduti nelle guerre.
Interessante e un po’ ricercato giro che parte dalla valle Cervo per arrivare in valle Oropa, passando a mezza costa lungo il versante del monte Cucco e fino alla cima dello stesso, ove si possono ammirare splendidi panorami sulle montagne biellesi, sul monte Rosa e sulla pianura. Il giro proposto è abbastanza lungo ma in generale poco faticoso, solo i tratti da cascina S. Martino al Tracciolino (valle Cervo) e la salita dal Tracciolino al monte Cucco (valle Oropa) sono un po’ ripidi. Dalla cima del monte Cucco per il ritorno ad Oneglie esistono differenti possibilità che permettono di variare la via del ritorno. In particolare, giunti al tempietto si può salire direttamente alla galleria di Rosazza e da qui passare direttamente in valle Cervo, dove esistono due alternative: 1) appena dopo la galleria si prende a destra un sentiero che porta prima a San Paolo Cervo, poi a Riabella e poi alla strada poco sopra Oneglie (segnavia E10); 2) dalla galleria scendere lungo strada fino al santuario di San Giovanni e da qui riprendere il Tracciolino (segnavia E22 e E20) fino ad incrociare il sentiero che riporta a cascina S. Martino sul percorso fatto nell’andata. Per arrivare alla galleria di Rosazza è anche possibile, partendo dalla cima del monte Cucco, proseguire la cresta, risalendo prima fino al Cimone e poi al monte Becco per scendere, infine, al colle della Colma. Giunti al colle si può scendere sul lato Oropa fino alla strada per la galleria e da qui al santuario, oppure scendere sul lato Cervo arrivando in prossimità del ristorante la Galleria, per poi tornare ad Oneglie o con le varianti descritte in precedenza oppure portarsi via strada al santuario di Oropa. In questo caso solo la salita dal monte Cucco al Cimone può presentare alcune difficoltà, in quanto la salita si svolge su cresta formata da blocchi su cui bisogna cercare di volta in volta la migliore via di passaggio. Nel caso si voglia ritornare al punto di partenza per una delle varianti qui proposte consiglio di valutare accuratamente sulla carta dei sentieri la lunghezza aggiuntiva e stimare al meglio i tempi di ritorno.
Giunti a Sagliano Micca da Biella, lungo la strada provinciale SP100, poco prima di Passobreve si prende a sinistra una strada (caratteristica casa dipinta di giallo) ed indicazioni per Oneglie. Arrivati ad uno stop si svolta a destra e subito a sinistra. Si segue la strada fino ad oltrepassare il Cervo e si continua senza possibilità d’errore fino ad Oneglie (attenzione strada stretta e con diversi tornanti). Arrivati ad Oneglie si parcheggia la macchina nel piccolo parcheggio, punto dove inizia il percorso a piedi.
Parcheggiata la macchina si prende la strada sterrata che si stacca sulla sinistra del parcheggio, di fianco ad una fontana (acqua non potabile). S’inizia subito a risalire lungo la strada a pendenza a volte anche sostenuta, lasciando subito a destra una deviazione per una cascina, proseguendo all’interno di boschi, si lascia poi a destra, in corrispondenza di un tornante a sinistra, una strada chiusa da una sbarra, fino ad immettersi su una strada asfaltata in corrispondenza di un tornante a sinistra di quest’ultima. Messo piede sulla strada asfaltata si continua a salire, in breve la strada torna sterrata arrivando ad una costruzione ove si hanno belle viste verso la pianura (figure 1). Si continua a salire tenendo come riferimento una serie di antenne a cui si perviene in poco tempo, qui si apre il panorama sulla testata della valle Cervo (figura 2). In breve si giunge a cascina S. Martino (figura 3), per tutto il percorso i segnavia verdi su sfondo bianco raffiguranti una vela della GTB (Gran Traversata del Biellese) ci aiutano a seguire sempre la corretta via. Lasciata a destra la costruzione di cascina S. Martino si prosegue per qualche decina di metri lungo la strada per poi abbandonarla prendendo a destra un sentiero, all’inizio un po’ incerto, ma i numerosi paletti aiutano a mantenere la corretta via, fino ad incrociare il Tracciolino. Giunti sul quale si svolta a sinistra percorrendo in piano tutto il versante della cima Cucco (da non confondere con il monte Cucco), qui il segnavia cambia passando da GTB ad E1. Seguendo il sempre l’evidente tracciato si esce dalla valle Cervo e si prosegue parallelamente alla pianura biellese con splendide viste sulla stessa e fino alla Serra di Ivrea, in poco tempo emerge l’inconfondibile sagoma del monte Mucrone e della costa Muanda, alle cui spalle si intravede la colma del Mombarone (figura 4). In breve si arriva alla cascina Cucco (figura 5), la si oltrepassa ed appena dopo una leggera svolta a destra si lascia il Tracciolino e si inizia a salire lungo il versante. Subito compare un alpeggio che serve come primo punto di riferimento. Giunti a questo alpeggio, si continua a salire seguendo sparute tracce fino a giungere in corrispondenza di un alpeggio ormai diroccato con un albero in prossimità delle mura (figura 6). Ormai sono ben visibili due caratteristici ometti di pietra (figura 7) che ci aiutano a seguire la giusta via. Si risale fino agli ometti fino a giungere ad una prima netta rottura di pendenza, oltre la quale un’ultima breve salita porta alla vetta del monte Cucco (figura 8) su cui è posta una piccola statua della Madonna Nera di Oropa (figura 9). Dalla cima belle viste sulla valle Cervo, Oropa (figura 10) e sul monte Rosa (figura 11). Dalla vetta del monte Cucco si prosegue lungo la cresta iniziando a scendere verso una evidente depressione, giunti alla quale si piega a sinistra iniziando a scendere avendo come riferimento l’alpeggio, ormai diroccato, dell’ Alpone (figura 12). In corrispondenza della costruzione bolli gialli (indicavia D16) invitano a prendere l’evidente sentiero (chiamato sentiero dei profughi) che corre quasi in orizzontale lungo le pendici del Cucco e del Cimone, fino a sbucare sulla strada per la galleria di Rosazza in corrispondenza di un tornante a sinistra, ove sorge il tempietto, seguendo la strada si perviene al santuario di Oropa. Giunti al santuario, si passa sul piazzale della chiesa Nuova, si scendono le scale poste davanti al piazzale della chiesa e si prende a sinistra una strada asfaltata. Con questa in breve si arriva all’imbocco del Tracciolino (qui segnato dal segnavia D15). Nel primo tratto il sentiero coincide con la cosidetta “passeggiata dei Preti” ed è costituito da una via prima in battuto di cemento e poi in ghiaietto (da qui belle viste sul santuario e sui monti della valle Oropa) (figura 13). Questa prima parte termina in corrispondenza di una larga piazzola ove inizia il sentiero. Si segue in piano il sentiero fino a pervenire ancora alla cascina Cucco da dove si percorre in senso inverso il percorso di andata. Rientrati in valle Cervo bisogna prestare attenzione ad individuare la pralina che ci invita a scendere lungo il sentiero che riporta a cascina S. Martino. Dalla cascina si riprende la strada lungo la quale si ritorna ad Oneglie.