Escursione che si svolge a bassa quota e senza alcuna difficoltà, che porta a percorrere l'elementare cresta spartiacque tra la Valsessera e la pianura, congiungendo le bocchette di Margrosio e dello Stavello. L'escursione porta sulle vette di: monte Massaro, monte Rubello, monte Tirlo e punta della Civetta, transitando anche per l'oratorio di San Bernardo, ove si hanno, se la giornata lo permette, bellissime viste fino alle montagne della Lombarida, oltre che sul monte Rosa. Il percorso transita in un'area storicamente importante per via della presenza sul monte Tirlo dei resti dei resti delle fortificazioni dolciniane, anche se oggi sono scarsamente visibili a causa del rimboschimento della vetta del monte Tirlo avvenuto anni addietro.
La bocchetta di Margrosio è posta lungo la panoramica zegna e può essere raggiunta sia dalla Valle Cervo sia da Trivero, in questo secondo caso la via per chi arriva da fuori Biella è decisamente più corta. Anche se è consigliabile percorrere l'intera strada Panoramica Zegna per gli spettacolari panorami che essa regala.
Alla bocchetta di Margrosio si imbocca la traccia di strada che sale alla nostra destra (sul versante Sessera della bocchetta), questa in breve diventa un sentiero che sale verso la vetta del monte Massaro che si raggiunge in breve. La vista si apre sulle montagne della Valsessera e compare in lontananza il massiccio del monte Rosa (figura 1). Giunti sulla panoramica vetta si segue la traccia del sentiero sull'ampia cresta erbosa perdendo progressivamente quota fino a giungere in una depressioni tra le vette del Massaro e del monte Rubello (figura 2), molto belle le viste sulla pianura biellese (figura 3). Si prosegue ritornando a guadagnare quota fino a giungere sulla vetta del monte Rubello (figura 4 e 5). Proseguendo lungo il sentiero si giunge all'oratorio di San Bernardo (figura 6). Al sacro edificio è meritevole una sosta per ammirare l'ampio panorama sulla pianura, sulle montagne biellesi e su quelle della Lombarida (pannello indicatore). Si oltrepassa la costruzione e si imbocca il sentiero che scende ripido verso la bocchetta dello Stavello, ormai in vista (figura 7 e 8). Raggiunta la bocchetta la si attraversa raggiungendo i resti dell'ex ristorante, bruciato nell'inverno 2008, si lascia alla sinistra l'edificio imboccando il sentiero. Si percorre il sentiero in piano fino a quando questo tende a perdersi nel bosco, qui ci si volta indietro e si torna ad imboccare il sentiero che porta sulla sommità del monte Tirlo (figura 9). Giunti sulla vetta si imbocca una traccia che inizia subito a perdere quota giungendo in corrispondenza della bocchetta di Pontigge (panchine) e si imbocca il sentiero segnato dai cartelli indicatori delle vie della fede, fino a quando i cartelli stessi invitano a scendere, qui si imbocca il sentiero non segnato, che sale alla sinistra, ed in brevissimo tempo si giunge sulla vetta della punta della Civetta, ove sorge una grossa croce metallica (figura 10). Per il rientro è possibile seguire le strade sterrate che collegano la bocchetta di Pontigge con la Margrosio sul versante Sessera.