Felice Piacenza per quasi 50 anni lavorò per acquisire nuovi terreni, per tracciare strade e sentieri, per piantare alberi e la spettacolare valle dei rododendri. Oltre all'aspetto botanico è di particolare rilievo la composizione paesaggistica: un laghetto romantico, le aree prative contornate da boschi come in zona Valfenera, la faggeta del Pian Plà, il viale dei liriodendri, la valle dei rododendri, l'area mediterranea, le viste sulle montagne e sulla pianura che spaziano dal Monviso all' Adamello. Il figlio di Felice, Enzo (1892-1968) nel 1950 donò il nuovo ingresso progettato dal paesaggista fiorentino Pietro Porcinai. Nei suoi ultimi 15 anni invitò al parco i più famosi botanici europei.
Oggi il parco è conosciuto in tutto il mondo per la sua eccezionale conca dei rododendri, originari del Caucaso e dell’Himalaya, a cui sono riservati circa due ettari su cinquantasette del complesso. Solo in apparenza le piante sono disposte con apparente casualità, intendendo con ciò imitare quanto avviene in natura. I boschi interni si alternano a prati e radure e grandi alberi si innalzano isolati mostrando la loro maestosità. L'ingresso principale, a Pollone, è a 602 m e si sale fino alla "torre" posta a 820 m s.l.m. Una strada tortuosa si inerpica sino alla sommità offrendo ad ogni svolta sempre nuove sorprese. Come nei giardini paesistici anche nel Parco Burcina sono state introdotte molte specie esotiche perfettamente integrate con la vegetazione locale. Sulla sommità del colle sono stati avviati scavi archeologici con il rinvenimento di asce, spiedi, una brocca in bronzo, frammenti di vasi.
Fioriture:
- marzo: crocus primaverile - camelie - eriche - narcisi - ciliegi;
- aprile: forsizie - magnolie - spiree;
- maggio: Davidia involucrata (albero dei fazzoletti) - azalee - rododendri - cisti - cornioli;
- giugno: rose - kalmie - liriodendri - cisti - castagni;
- luglio: ortensie;
- agosto: ortensie - calluna;
- settembre: eriche - mele;
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