I giardini pubblici dedicati alla memoria di Antonio Maurizio Zumaglini, medico, botanico, filantropo (1804/1865) sono un grande polmone verde al centro della città. La prima idea di creare il parco risale al 1856 subito dopo la realizzazione della stazione ferroviaria; i giardini vennero però realizzati solo dopo 20 anni, nel 1876, a seguito di diversi problemi burocratici e soprattutto economici che ne ritardarono per anni la costruzione; l'area, coltivata con filari di viti, piante di noci e vari orti, era la zona di passaggio tra la parte abitata e la campagna.
La costruzione della nuova stazione, diventata la porta di ingresso della città, rendeva necessario trasformare la zona in un'area di rappresentanza che potesse dare maggiore decoro e risalto a Biella. L'ing. Danese fu incaricato dell'ultimo progetto, presentò due elaborati al Consiglio Comunale che scelse il meno dispendioso. Il progetto si realizzo' sacrificando la Piazza D'Armi, venduta come area edificabile per finanziare i lavori. Il progetto, dopo aver individuato un piccolo spazio per la nuova Piazza d'Armi, scelse di mantenere un asse centrale che simmetricamente divideva il giardino in due parti uguali e prevedeva una imponente e prestigiosa scalinata davanti la stazione che portava ad una elegante terrazza impreziosita da una balaustra. Gli apparati decorativi del progetto erano stati pensati con precisione e cura influenzati dal periodo vittoriano.
Purtroppo ci furono
diversi e ripetuti tagli alle spese che portarono all’eliminazione della balaustra, della scalinata e di molti altri lavori, addirittura anche le aiuole vennero semplificate a tal scopo. Anche la scelta delle piante fu influenzata più dal costo che dalla qualità. Alla fine i giardini risultarono molto diversi e molto meno imponenti rispetto al progetto iniziale.
Non ci fu nemmeno una vera e propria inaugurazione, il giardino venne messo a disposizione della popolazione man mano finivano i lavori. L'unica vera inaugurazione avvenne nel 1886 al monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi e dell'orso che oggi ancora vediamo, simbolo della città di Biella. L'edificio più significativo dei Giardini Zumaglini è l'ex
abitazione del custode (mai utilizzato a tale scopo) oggi sede dell'ATL Azienda di Promozione Turistica.
A distanza di 50 anni finalmente il parco fu realizzato per intero e ampliato sull'area della Piazza d'Armi, decisione dettata più dalle esigenze che da motivi puramente estetici: i giardini assunsero un ruolo ricreativo e di ritrovo per tutta la comunità. Venne realizzato il palco della musica, poco utilizzato nel tempo. Nel secondo dopoguerra venne creato sul lato di via Garibaldi uno spazio giochi per i bambini che snaturò completamente il disegno originario del parco creando numerose proteste da parte dei cittadini. I lavori di manutenzione dal 1996 al 2003 hanno finalmente ridato lustro ai giardini: sono state ripristinate le aiuole, ricostruite le cunette in acciottolato, rifatti i percorsi inghiaiati, rinnovati gli arredi e i giochi dei bimbi, rifatte le alberature dei viali perimetrali e la pavimentazione in cubetti in porfido dei viali centrali. Per quanto riguarda la vegetazione possiamo dire che negli anni ‘30 ci fu una classificazione e la posa di cartelli che ne indicavano la specie. Sono ancora presenti alberi piantati nel 1876, possiamo infatti ancora ammirare il maestoso grande cedro o le imponenti sequoie, mentre diversi altri sono stati via via sostituiti col passare del tempo.
Testo pubblicato su autorizzazione del bisettimanale La Nuova Provincia di Biella
Fotografie Bielalclub - pagina realizzata il 20 febbraio 2013