LA MAGNA CHARTA A VERCELLI

GUALA BICCHIERI E IL SUO LASCITO. L’EUROPA A VERCELLI NEL DUECENTO

  • ARCA, VERCELLI 23 MARZO – 9 GIUGNO 2019
  • A CURA DI DANIELE DE LUCA E SAVERIO LOMARTIRE
  • CATALOGO GALLO EDIZIONI. Orari: da martedì a domenica 10 – 19.

La Città di Vercelli ha un passato culturale e storico di altissimo livello, soprattutto per il periodo Medioevale, che vive silenzioso nello scorrere di una tranquilla quotidianità. Vercelli agricola, Vercelli industriale e commerciale, Vercelli dei passati eventi legati alla storia comunale, signorile e poi sabauda.
In questo periodo la Città di Vercelli celebra gli 800 anni di fondazione di uno dei suoi più famosi monumenti : la Basilica di Sant’ Andrea, (posa della prima pietra il 19 febbraio 1219), conosciuta come “primo esempio di architettura gotica in Italia”. E ne ripropone la munificenza del suo illustre fondatore , il cardinale Guala Bicchieri, particolarmente ricordato in questa occasione, per la firma di uno dei più famosi documenti del Medioevo: la “Magna Charta”, riconoscimento ufficiale dei diritti dei sudditi da parte di un sovrano.
Curata da Daniele De Luca e Saverio Lomartire è stata inaugurata nello spazio espositivo dell’ ARCA, ex Chiesa di San Marco, in Vercelli, la mostra “La Magna Charta.Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento”.20190322_104001_400
Un’ esposizione preziosa e accuratissima che presenta , per la prima volta in Italia, il manoscritto della “Magna Charta Libertatum” nella sua redazione del 1217, che riporta la firma del cardinale Guala Bicchieri ed è conservata presso il Capitolo della Cattedrale di Hereford, nel Regno Unito.
Ad accompagnala a Vercelli anche lo stesso arcivescovo di Hereford, cardinale Chris Pullin.
Essenziale la presentazione del cardinale Guala Bicchieri fatta dai curatosi della mostra: ” Guala Bicchieri nacque a Vercelli intorno al 1150-1160 e dal 1207 iniziò la sua attività di legato papale: in qualità di uomo di fiducia del pontefice guidò importanti missioni politico diplomatiche in Italia e in Europa settentrionale. Fondamentale fu il suo mandato in Inghilterra dove ebbe il compito di frenare le aspirazioni del principe Luigi VIII alla corona inglese, un progetto sostenuto da una parte dell’aristocrazia inglese e fortemente osteggiato da Innocenzo III. Il primo atto ufficiale del Cardinale fu -il 20 ottobre 1216- l’incoronazione del giovane Enrico III nell’abbazia di Gloucester, seguito, come gesto di conciliazione verso i ribelli da una formale riconferma della Magna Charta”.

La mostra all’ ARCA di Vercelli inizia con un interessante video che traccia la storia legata alle vicende dei personaggi e dei documenti presentati , evidenziando la figura del personaggio chiave della rassegna: il cardinale Guala Bicchieri. Sullo sfondo di ambienti naturali: boschi e giardini, manoscritti e documenti, si materializzano di volta in volta, secondo un progetto curato da Roberto Carraro per Carraro Lab, le immagini d’epoca, tratte da miniature e codici che illustrano le vicende storiche legate alla Magna Charta e al suo firmatario.
Si accede quindi al piccolo padiglione in cui, con particolari dispositivi di luce e di custodia, è esposto il prezioso manoscritto della Magna Charta Libertatum , redatto in lingua latina.
Il percorso espositivo prosegue con una serie di oggetti di particolare interesse, come il pugnale o più propriamente “coltello eucaristico”, controverso strumento cui la fantasia ha attribuito anche interpretazioni diverse.

Seguono le molte placchette ornamentali di Limoges, medaglioni in rame dorato e smalto con animali e creature fantastiche, alcune delle quali ornavano un tempo anche il coro della Basilica di San Sebastiano in Biella.
E quindi, sullo sfondo di un grande ritratto di Guala Bicchieri, il suo famoso “bauletto da viaggio” , riccamente ornato e cesellato, oggi proprietà del Museo di Arte medioevale di Torino.
Molto importanti anche i documenti allegati: codici, carte e pergamene dati in prestito dalla Biblioteca Diocesana e dalla Biblioteca Civica di Vercelli.

Un ricco catalogo, pubblicato da Gallo Edizioni, contenente belle immagini ed anche il testo latino, con la traduzione in lingua italiana della Magna Charta, fatta da Giancarlo Andenna, accompagna con studi , immagini e documenti la rassegna vercellese, dedicando un considerevole spazio anche alla Basilica di Sant’Andrea , realizzata grazie alle ingenti risorse lasciate dal cardinale, e all’opera agli artisti che vi lavorarono, come Benedetto Antelami, le cui sculture ornano ancora oggi i portali della chiesa, con i lavori delle maestranze francesi.

La bellissima Basilica di Sant’Andrea , punto vitale per la Città di Vercelli, situata a pochi passi dell’edificio dell’ ARCA, è sempre aperta ed è liberamente visitabile.
Notevoli sono infine le tappe di un percorso che viene presentato come “Mostra Diffusa” e coinvolge con eventi dedicati a Guala Bicchieri e alla Basilica di Sant’Andrea, diversi Musei Cittadini: il Museo Francesco Borgogna, il Museo Camillo Leone, il Museo del Tesoro del Duomo e l’Archivio di Stato di Vercelli.

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Maria Teresa Molineris
Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d’arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale “il Biellese” le rubriche “Specchio”, “Parole, parole, parole” e dal 1990 la rubrica d’arte “Grandi mostre” alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica “Artenotizie”. Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto “Il cuore del monte”, un volume sul Santuario di Oropa, edito da “Lassù gli ultimi”.