"Babibù
e il dizionario magico di Biella" ...una bambina curiosa
che fa domande, una mamma dalla felice fantasia, una giovane disegnatrice
desiderosa di esprimersi... ecco le storie di Babibù, l'orso protagonista
di questo volumetto, testimonial della cultura e dell'operosità
biellese trasferite all'interno di un abbecedario tanto magico quanto
semplice da spiegare...
M
come Montagna
[...]
“A Nord e ad Ovest il Biellese è delimitato da due catene di monti che
si originano dalla Punta Tre Vescovi (2501 m): una verso Sud termina con
la Colma del Mombarone (2371 m) mentre l’altra verso Est, al confine con
la Valsesia, termina al Monte Barone (2044 m). ci sono tante altre cime
lungo la Carisey, ma la più alta è quella del Monta Mars (2600 m)”. Dovettero
salire di quota per poterla ammirare meglio.
“È davvero imponente” esclamò Giacomo. “Questi davanti a voi sono invece
i monti più noti: il Mucrone (2335 m) ed il Camino (2391 m)” spiegò Babibù.
“Sembra il profilo di una donna che riposa” osservò Ginevra.
La mongolfiera si alzò spostandosi di lato” dalla Punta di Telamone si
stacca una catena secondaria che termina nella Cima di Bo (2556 m); quella
montagna fatta a piramide, che vedete davanti a voi, è la seconda cima
più alta del territorio, mentre alla vostra estrema destra si scende fino
al Monte Marca alto circa 1600 m.
“Vista da qui questa catena montuosa sembra un anfiteatro” disse Ginevra.
“Esatto, Biella è al centro di un territorio posto nel cuore di un’area
già segnata da confini naturali” [...]
R come
Ricetto
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e si trovarono all’interno delle mura dell’antico borgo di Candelo.
“Lo so, sicuramente ci siete già stati!” Babibù cercò di evitare le lamentele
dei due fratellini sempre in cerca di posti sconosciuti “ma questo è di
nuovo un luogo dove usare ‘occhi nuovi’ e molta fantasia”.
Iniziarono a camminare fra i vicoli formati dalle casette di ciottoli
e mattoni, costruite secondo lo stile romanico.
“In origine il ricetto, che significa ‘luogo che offre rifugio’, doveva
fornire protezione alle cose più preziose della comunità, ossia i prodotti
della terra e, solo in caso di pericolo, anche la popolazione vi si rifugiava.
Non sentite l’atmosfera medioevale? Immaginate di essere nel 1300 fra
Principi e Dame” e così dicendo fece apparire sulle mura del Ricetto delle
ombre che raffiguravano due uomini vestiti da cavalieri che stavano discutendo
animatamente fino ad iniziare un duello con la spada.
Le ombre si muovevano con destrezza, pareva quasi di sentire il rumore
metallico delle spade. “È bellissimo, sembra realmente di essere nel Medio
Evo” disse Ginevra rapita da quell’atmosfera, “Questo borgo fu costruito
fra il 1316 ed il 1374 dalla comunità locale, su un terreno di proprietà
dei Signori Vialardi di Villanova, è un intero quartiere fortificato con
il torrione all’ingresso ed in origine c’era anche il ponte levatoio”
spiego Babibù. [...]
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T come Teatro
Un
salto nel libro e si trovarono in un bellissimo anfiteatro all’aperto.
Un signore recitava “Io non trovo nessuna colpa in questo uomo” e mentre
pronunciava queste parole si lavava le mani di fronte ad una folla tumultuosa
che urlava “A morte, a morte il Nazareno”.
L’uomo con la tunica bianca continuò e disse a gran voce “Avete la possibilità
di liberare un prigioniero, scegliete fra Barabba il ladro o Gesù il Nazareno”.
Ma la folla urlò ancora più forte “A morte, a morte il Nazareno. Crocifiggilo,
crocifiggilo”. Sembrava tutto molto reale. “Ma è la storia di Gesù?” chiese
Ginevra.
“Sì” rispose piano Babibù “è la Passione di Cristo rappresentata da oltre
due secoli in questo scenario naturale di verdi boschi e monti.
Ogni cinque anni, a partire dall’inizio dell’Ottocento, si rinnova l’evento
della Passione di Sordevolo, in forma di antico teatro popolare, che vede
la partecipazione di tutti gli abitanti del paese, addirittura tramandandosi
le parti della recitazione da padre in figlio: ci sono le famiglie dei
Giuda, dei Diavoli e dei Gesù…” [...]
brano
e immagini tratti dal libro
Babibù
e il dizionario magico di Biella
testo di Carla Fiorio
illustrazioni di Elena Piccininino
Edizioni "Lineadaria", 2006, Biella
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