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I Cadregàt di Cossila San Grato

Storia e dizionario dei fabbricatori di sedie


Cadregàt ovvero il seggiolaio, colui che con l'utilizzo di strumenti ed una eccezionale manualità riusciva a fabbricare tipi diversi di sedie. Con la sega egli iniziava il lavoro tagliando la stëppa, tavola di legno, per poi sgrossarne i pezzi con la pialla e proseguirne la rifinitura con l'utilizzo di pialletto e mortasa. Sul banco di lavoro una serie di morse e sgorbie, scalpelli, cimbarde; strumenti di rifinitura. Seguivano poi la cusciènsa e il girabarchin per fare i buchi nelle sedie impagliate e nel canapè. Infine le sedie venivano impagliate in modi diversi.
Dalla fabbrica uscivano anche seggioloni, canapè ed altri mobili in legno di noce e cerati di vari modelli, ad esempio: taboretto siciliano, bambinaia, sedia fontana, sedia Enrico II, sedia Luigi XIII, canapè Enrico II, ...

Basandoci su ricerche storiche e traendo notizie da un libro edito dalla Città di Biella-Assessorato alla Cultura e dalla Regione Piemonte-Assessorato all'artigianato in occasione della Mostra documentario del 1987 dal titolo "Storie di Minusieri Biellesi e Cadregàt di Cossila", rileviamo che a partire dal 1822 per la prima volta si incontrano dei minusieri che si sono specializzati nella fabbricazione delle sedie a Cossila.

Nel 1829, per la prima volta, si trova il nominativo di Giuseppe Coda Bertetto che svolge attività di "minusiere cadreghista". Nel 1843 l'artigiano Franco Torrione è citato in qualità di "fabbricante di cadreghe e simili". Tanti altri furono gli artigiani che si occupavano di questi prodotti fintanto che la specializzazione non andò scemando quando prese piede l'impiego di materiali diversi con nlavorazioni industriali.
Patrizia Bellardone, autrice del libro sopra citato, ricostruisce la storia dei Mosca Balma al cui erede, sig. Luciano, si deve il salvataggio di molti documenti d'epoca. Il primo cadregàt dei Mosca Balma fu Eusebio, registrato nell'elenco dei contribuenti per il pagamento della tassa di famiglia del 1878 e del 1879.

Nel tempo le sedie prodotte furono vendute in Francia, Svizzera, Africa settentrionale e naturalmente in vari mercati italiani, dal Nord al Sud. A dimostrare l'importante qualità del manufatto. Dagli antichi documenti si rileva la stipula, nel 1912, del contratto per la fornitura di energia elettrica con la Società industriale elettrochimica di Point Saint Martin. L'energia fornita era di 3 cavalli, corrispondenti a 2,20 kW, al prezzo di L. 170 per cavallo elettrico annuo. L'inventario delle attrezzature di un laboratorio di seggiolai ci porta la conoscenza dei macchinari ed attrezzi usati: un motore elettrico, una sega a nastro, 2 torni per legno, 1 piallatrice, 1 carrello per tronchi, 2 morse, , 1 forgia, 1 fresatrice, 1 pialla, ecc. Le scorte di magazzino comprendevano: legno di noce, legno di ciliegio, legno di castagno, erba palustre, paglia, ecc.

La ditta "F.lli Mosca Balma", costituitasi nel 1923, si scioglie nel 1928 ma Virginio Mosca Balma prosegue la sua attività anche in anni successivi. Nel 1966 subentrra il figlio Luciano che farà il cadregàt per una ventina d'anni.

Di seguito un piccolo vocabolario, si nota che il lessico tecnico ha molta affinità con la lingua francese, che nel Settecento era apparentata con quella piemontese.




Ampaiadór o ampaiadora: impagliatore o impagliatrice di sedie

Ampàia-cadrèghe: impaglia sedie. Soprannome degli abitanti di Cossila che è divenuto anche blasone popolare: ampàia cadréghe d'an Cusìla

Armanda: morsa alla tedesca che si usa alla ghigliottina

Barletto-värlet: specie di morsa dei falegnami e intagliatori, con la quale si tiene fermo sul bancone il legno da lavorare

Bastrenga: pialla per sgrossare i pezzi di legno

Bidaino: utensile per fare le mortase

Bastrunsin: pialletto per fare sgusci ed incavi sulle gambe diritte delle sedie

Cadrègàt: seggiolaio-fabbricante di sedie

Cadrèga: sedia

Cadrèga dal palëtte: sedia semplice quasi sempre di ciliegio con il sedile a listelli di legno

Cravińńa: sedia rustica, così definita per la caratteristica forma a gamba di capra della parte anteriore

Cimbarda: utensile che si usa per lisciare il piano

Crosse: (franc.) schienale di forma avvolgente

Canapè: divanetto imbottito e fornito di spalletta e braccioli

Cuscènsa: strumento accessorio del girabarchin, che veniva infilata al collo dell'impagliatore

Ebanista: artigiano specializzato nella lavorazione dell'ebano o di altri legni pregiati

Fiuré: pialletto per le battute delle sedie imbottite e per quelle con incannatura

Fresatrice: macchina utensile che lavora con moto di taglio rotatorio dato all'utensile e moto di avanzamento dato al pezzo

Forgia: fucina del fabbro

Ghigliottina: utensile che si usa per fare i rasamenti e i tenoni d'incastro delle sedie

Graffietto: si usa per modellare i livelli degli schienali curvi

Girabarchin: strumento usato per fare i buchi nelle sedie impagliate

Impagliare: coprire, rivestire o imbottire di paglia o simili

Incannare: avvolgere il filato su cannelli, fusi o rocchetti

Lësca: erba che cresce nei luoghi umidi, giunco pannocchiuto ( Scirpus silvaticus L.) utilizzato per i sedili

Laccatura: applicazione di sostanza usata come rivestimento protettivo od ornamentale di vari oggetti

Mortasa: (dal franc. mortaise) La parte femmina o cava di un incastro destinato a ricevere il pezzo maschio

Masulët: piccola mazza di legno

Mulüra: modanatura di mobili

Modanatura: elemento sagomato ornamentale di un mobile

Minusière: falegname-artigiano che lavora il legno

Mastro del bosco: artigiano provetto che lavora il legno

Pialla: utensile che si usa per lisciare i pezzi di legno

Pi-bluchè: arnese per bloccare il tenone.

Pusa-turiun: si usa per incastrare i tenoni rotondi

Pùsa-quadrët: sgorbia a sezione triangolare per fare scanalature sottili

Panchetta: sgabello poggiapiedi

Riffàrt o reflàrt: pialla per lavori di rifinitura

Squadra: pezzo costituito da due elementi disposti ad angolo retto

Squadra falsa: usata per misurare le pendenze

Sponderuola: pialletto adatto a spianare la fascia di contorno o sponda delle tavole di legno

Sgorbia: scalpello per fare gusci o canali

Scalpello: utensile da taglio in acciaio usato per la lavorazione a mano del legno e altri materiali

Serva: attrezzo per appoggiare i pezzi lunghi che sono passati alla morsa del banco

Taburxt: (pl. Taburìt) sgabello

Turniòr, turniùr: operaio tornitore in legno o in ferro

Tirabiscò: utensile usato per fare le mulüre

Vultin: sega per fare i contorni. Ad es. nello schienale della sedia



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11 febbraio 2012
ricerca storica e testo di Giorgio Gulmini

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