Miracolo di una notte di Natale (Piedicavallo)

Alla vigilia di un lontanissimo Natale, in una notte di bufera, arrivò a Piedicavallo un viandante stanco, infreddolito e affamato. La prima casa che trovò era quella di una famiglia povera, la più povera del paese. Bussò alla sua porta.
- Chi sei? - gli chiese il padrone di casa, un pastore, aprendogli la porta. - Chi sei? Da dove vieni? E cosa vuoi?
- Sono un viandante povero, vengo da un paese molto lontano, voglio cibo e un po' di riposo.
L'uomo lo fece entrare e gli diede di che sfamarsi; la moglie preparò per l'ospite un giaciglio accanto al fuoco acceso. Ma dovendo andare alla Messa di mezzanotte, la donna disse a bassa voce:
- Possiamo fidarci a lasciarlo solo? E' uno straniero...
Il marito si mise a ridere:
- Cosa vuoi che ci rubi? La nostra povertà? E poi, ricordati, onorando i poveri si onora Nostro Signore Gesù.
Mentre stavano uscendo, il pellegrino pronunciò queste parole, che riempirono di gioia gli sposi:
- O uomo buono, proprio come hanno fatto i tuoi fratelli di Betlemme tanti anni fa, stasera tu hai reso un degno omaggio al Bambino Gesù. Per questo ti prometto che stanotte la tua povertà ti sarà rubata, e che domani avrai il tuo dono di Natale.
Il misterioso ospite, che era un Angelo del Signore, al mattino seguente era scomparso, e la cassapanca era piena di oro e di pietre preziose.
Il pastore era stato misericordioso e il Natale gli aveva regalato un dono prezioso: la povertà se n'era andata per sempre da quella casa e gli sposi vissero a lungo dividendo con gli altri le loro ricchezze.

Tradizioni di Torrazzo

Tanti e tanti anni fa, quando ancora non c'era la luce elettrica, i fedeli di Torrazzo si recavano in chiesa per la Messa di mezzanotte portando una lampada ad olio, per illuminare il cammino. Le lampade erano portate in chiesa e sistemate nella navata centrale, avendo cura che rimanessero accese per tutta la durata della Messa. Se una lampada si spegneva, secondo la superstizione popolare era un cattivo presagio: si credeva che questo indicasse la morte entro l'anno del proprietario della lampada.
L'olio della lampada era considerato benedetto e veniva gelosamente custodito, perché ad esso venivano attribuite prodigiose virtù terapeutiche, che duravano per un anno.

Il pane che i fedeli tenevano in tasca durante la Messa di mezzanotte era considerato un medicinale: le sue virtù duravano un anno, e potevano guarire uomini e animali.

Tradizioni di Crevacuore

Al termine della Messa di mezzanotte, il parroco si sedeva accanto alla culla con la statua di Gesù Bambino. Due sacerdoti gli stavano accanto, con in mano un vassoio d'argento.
Tutti i fedeli si mettevano in fila per il tradizionale bacio a Gesù, e lasciavano la loro offerta nei vassoi. Il giorno di Natale, le offerte raccolte venivano distribuite ai bambini poveri che si presentavano alla casa parrocchiale.

Il mattino di Natale, la confraternita di Santa Maria si recava in processione verso la chiesa, preceduta dalla banda musicale. Fra i vari personaggi della sfilata, c'erano anche San Giuseppe, con il bastone fiorito, un angelo con la spada sguainata, donne, bambini che portavano ceri spenti (che venivano poi offerti alla Chiesa) e cesti con dolci, frutta, polli e conigli.
C'era anche il pastore Gelindo, accompagnato da tanti altri pastorelli che portavano pecore ornate da nastri e campanelli, pescatori con le reti, artigiani con i ferri del mestiere, cacciatori con i loro fucili. La processione entrava in chiesa, accolta dal parroco in attesa sulla balaustra. I doni venivano deposti davanti alla culla, e si svolgeva il rito del bacio al Bambino.
Il cibo, i dolci e la selvaggina venivano subito messi all'asta. Il ricavato veniva distribuito ai bambini poveri. Durante la Messa, gli attrezzi, le reti e i fucili venivano benedetti. Davanti alla chiesa si accendeva un falò, che rappresentava la stella che duemila anni fa aveva guidato i Re Magi. I Magi arrivavano a cavallo e si fermavano davanti alla "stella" di fuoco. Arrivava poi San Giuseppe, che raccontava loro il prodigio della nascita del Bambino. I Magi scendevano poi da cavallo, entravano in chiesa e si inginocchiavano in adorazione davanti al Presepio.

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Stefania Nardi - dicembre 2002

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