Le vaccinazioni sono il metodo che permette di superare le epidemie con il minor danno possibile: una delle peggiori malattie infettive è stata il vaiolo, può essere interessante vedere cosa scriveva un giornale locale, oltre 120 anni fa.
Il vaiolo è stata una malattia infettiva in cui la sua variante "Variola maior" aveva una letalità del 30-35% dei casi. Le complicanze a lungo termine colpivano il 65–85% di coloro che riuscivano a sopravvivere. Si è stimato che la malattia abbia ucciso circa 400.000 europei ogni anno durante il XVIII secolo. Di tutte le persone infettate morirono circa il 20-60% degli adulti e l'80% dei bambini. Si ritiene che il vaiolo sia stata la causa di 300-500 milioni di decessi durante il XX secolo. Solo nel 1967, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, quindici milioni di persone contrassero la malattia e di questi due milioni morirono. Siccome il vaiolo è causato da un virus, il trattamento con antibiotici non è efficace. Non esiste un trattamento specifico e l'unico modo di prevenirlo è la vaccinazione. Dopo una massiccia campagna di vaccinazione condotta tra il 1958 e il 1977, l'OMS ha dichiarato la malattia eradicata. In una popolazione non vaccinata le malattie si diffondono più facilmente colpendo i soggetti più deboli, ma i vaccini, essendo somministrati a persone sane, a scopo preventivo, hanno da sempre incontrato resistenze al loro uso.
La notizia che segue è tratta da www.giornalidelpiemonte.it / Il Corriere Biellese 1901/04/03