Luoghi da visitare nel Biellese
Il Palazzo dei Principi fu iniziato per volere della Marchesa Claudia di Savoia e di suo figlio Francesco Filiberto nel 1597. L’esterno, semplice e austero, cela agli occhi dei passanti la preziosità dell’interno, riccamente decorato: stanze affrescate, soffitti a cassettoni decorati e pregevoli stucchi rendono il Palazzo una vera e propria reggia, degna residenza di una famiglia principesca. Prima della sua vendita al Comune di Masserano nel 1867, il Palazzo costituiva infatti la residenza della famiglia Ferrero Fieschi.
Nella prima delle quattro sale aperte al pubblico (il palazzo è ora sede comunale) è custodito il preziosissimo altare ligneo della Chiesa di San Teonesto, trasportato qui negli anni Ottanta del Novecento e opera dello scultore Bartolomeo Tiberino d'Arona, un capolavoro di scultura barocca datato 1654.

La storia

All'inizio del XII secolo, Masserano si trovava sotto la giurisdizione del Vescovo di Vercelli, Lodovico Fieschi, che ottenne da Papa Bonifacio IX la cessione del feudo a suo fratello Antonio. I Fieschi tennero il feudo pontificio per quasi quattro secoli; nel XIV secolo la famiglia assunse il cognome Ferrero-Fieschi a seguito dell'adozione di Filiberto Ferrero, che unì ai possedimenti dei Fieschi quelli della sua famiglia. Il feudo fu elevato a contea nel 1506 da Papa Giulio II, a marchesato nel 1547 da Papa Paolo III e a principato nel 1598 da Papa Clemente VIII (la denominazione completa era Principato di Masserano e Marchesato di Crevacuore).
La natura di feudo pontificio, direttamente dipendente dalla Santa Sede, faceva del Principato di Masserano un'entità statale di fatto indipendente.
Il 12 luglio 1741, Carlo Emanuele III di Savoia riuscì a farsi nominare da Papa Benedetto XIV vicario pontificio per il principato; nel 1753 ottenne la cessione del feudo, e il 20 marzo 1767 la rinuncia di ogni diritto sovrano da parte dell'ultimo principe, Vittorio Filippo Ferrero-Fieschi, che si trasferì in Spagna.

Il principe Eugenio di Savoia

Le sale del Palazzo dei Principi ospitano anche antichi quadri, tra cui un'opera dedicata al principe Eugenio di Savoia, ritratto a cavallo per celebrare la vittoria delle sue truppe imperiali asburgiche contro l'esercito ottomano.

Eugenio di Savoia nasce a Parigi nella Francia del Re Sole, ma abbandona il Paese quando gli viene negata la possibilità di entrare nell'esercito transalpino, perché viene giudicato non idoneo. Si trasferisce prima in Germania e poi in Austria, dove, alla corte degli Asburgo, si mette in luce nella battaglia di Vienna, che pone fine all'assedio ottomano della città. Nel corso degli anni diviene il "saggio consigliere" degli imperatori che si succedono al trono, e viene apprezzato pubblicamente persino da Federico di Prussia e da Napoleone.
Il suo pensiero e la sua azione lo rendono un precursore dell'Europa unita, testimoniando una visione che va oltre la sua epoca. Eugenio pone l'accento su una politica europea comune e promuove una confederazione di Stati, per superare il mutevole gioco delle alleanze tra le nazioni.

La zecca di Masserano. Il casato genovese dei Fieschi ottenne il diritto di coniare moneta grazie a una concessione di Guglielmo d’Olanda (incoronato re ad Aquisgrana nel 1248). Trasferitisi a Masserano, decisero di continuare a coniare monete. Nel 1548, Papa Paolo III accusò Pier Luca II Fieschi di aver battuto monete straniere contraffatte senza la necessaria autorizzazione pontificia. Giochi di potere portarono, nello stesso anno, lo stesso papa a concedere nuovamente a Filiberto Ferrero Fieschi (1532-1559) il privilegio di zecca. Indipendentemente dalle concessioni papali, la maggior parte della produzione della zecca di Masserano può essere classificata come contraffazione. Esistono solo alcune monete che, distinguendosi per l’elevata qualità artistica, possono rappresentare una produzione di ostentazione, idealmente senza velleità di truffa.
Link: approfondimenti sulla zecca di Masserano .pdf di Luca Gianazza, www.sibrium.org
Palazzo dei Principi
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Prima pubblicazione settembre 2012 | aggiornamento settembre 2024 | Fotografie di Marcello R., Stefania M., Roberto M.


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