Si racconta che:
- i vecchi andassero fino nella lontana Ungheria per acquistare i cavalli
- si riuscisse a trasportare un carico di 10-15 q. alla media fantastica di 4-5 km. orari.
- si accompagnasse il cavallo a piedi, non certo per risparmiargli fatica, quanto per riscaldarsi col moto
- si iniziasse spesso la giornata alle 2-3 di notte per concluderla anche 20 ore più tardi
- si fosse spesso costretti a ricorrere a una “ferratura antineve” per permettere al cavallo di superare percorsi ghiacciati
- fossero frequenti le forature (sfilamento dei pereni delle ruote) e gli impantanamenti per cui si doveva provvedere a un carico e scarico supplementare del carro per poter ovviare all’inconveniente
- si incorresse in pesanti sanzioni per trasporti irregolari e per “guida pericolosa”
- si comprassero (nel 1920) ben 24 cavalli con 7200 lire
- si bevesse spesso vino di scadente qualità (vinetta) per poter vendere quello buono
LA SFILATA DEI CARRI NEL PASSATO
Cinquant’anni fa, la sfilata in occasione della festa annuale comprendeva solo carri di pregio appartenenti a persone importanti. Questo perché quelli usati abitualmente, ovvero dalla gente comune, erano da lavoro agricolo e trasporto; il carro “da passeggio” era più raro perché costava molto. Alla manifestazione partecipavano non solo i carrettieri di Candelo, ma anche dei paesi vicini, come succede anche oggi.
Esistevano tre tipi di carri: il primo era il calesse che veniva usato per fare passeggiate dalle persone benestanti; il secondo era il carro da lavoro che possedevano tutti e serviva per i lavori agricoli; e il terzo era il carro da trasporto con cui lavorava il carrettiere, il quale si faceva pagare in base alla merce che doveva trasportare.
Il carro serviva anche per trasportare la bara del morto durante il funerale, in questo caso il carro funebre era diverso secondo la condizione sociale del defunto. Se una persona era molto importante, venivano usati quattro cavalli o più, tutti bardati di nero o oro.
IL CARRADORE
Il carradore era colui che costruiva i carri e li aggiustava. A Candelo, fino a cinquant’anni fa, c’erano tanti carri e le strade erano costruite in modo tale che potessero transitare senza danni.
Le strade erano fatte con due lose di pietra ai lati e l’acciottolato al centro; anche sotto ai portoni la strada era fatta in questo modo. I carri servivano per trasportare prodotti agricoli, merci, ghiaccio, fieno e persone. ...la pietra circolare serviva a costruire la ruota del carro. La ruota era in legno con attorno il ferro, battuto a caldo. Poi le ruote venivano montate al carro utilizzando vari strumenti.