Bagneri e le GRAA

Un tempo, le castagne rappresentavano una componente importante dell’alimentazione nelle zone collinari e montane, nel nostro biellese con una agricoltura “povera” spesso erano fondamentali insieme ai prodotti dell’allevamento, soprattutto alle quote dove non c’era altro, oltre a piccoli orti e campi di patate. La sapienza e l’esperienza montanara hanno quindi “inventato” metodi per conservare le castagne, soprattutto la tecnica dell’essiccazione con calore e fumo in piccoli locali chiamati “graa” (altra variante sono le “caminaa” poste nei sottotetti), presenti nella zona tra alto Piemonte e nord Lombardia/Canton Ticino. La tradizione è quasi scomparsa, forse l’unico luogo nel biellese dove ancora viene tenuta in vita tutta la “filiera” tradizionale è Bagneri, la piccola frazione “borgo montano” del Comune di Muzzano in Valle Elvo: negli anni, infatti, l’Associazione Amici di Bagneri ha continuato a raccogliere ed essiccare le castagne nella “graa” per poi fare la “battitura” con modalità che ripetono gesti antichi, tramandati da generazioni. I volontari da soli non lo saprebbero fare, i montanari (pochi) non lo farebbero più; solo la collaborazione consente di continuare.

La raccolta e l’essiccazione

Le castagne, raccolte a ottobre, vengono messe nella Graa ‘d l’Aurelia, il caratteristico piccolo edificio di pietra a secco con 2 livelli (vicino alla Madonna del Piumin): in quello superiore, vengono disposte le castagne; in quello inferiore, nel focolare dovrà essere tenuto acceso un fuoco basso di legno di castagno, che brucia lentamente e fa poca fiamma; il pavimento non è sigillato, ma è fatto di assicelle (“graa” viene a graticcio) appositamente distanziate in modo da far passare fumo e calore, che salendo asciugheranno e affumicheranno le castagne, disperdendosi tra le lose in pietra del tetto; l’essiccatrice tradizionalmente dura almeno 30-40 giorni, si diceva “dai Santi alla Madonna” (dal 1° novembre all’8 dicembre).

La “battitura” delle castagne

Completata l’essiccatrice, le castagne sono pronte per essere "battute" per trarne le castagne bianche che si possono conservare e utilizzare tutto l'inverno. Il momento della battitura è un'occasione unica per rivivere gesti antichi, guidati dalle mani forti ed esperte dei montanari.
La battitura, più che un lavoro, è un “rito”, con vari passaggi ben codificati, dal togliere le castagne dalla graa, al modo di batterle, e poi di passarle al vaglio e alla cernita manuale, per trarre quanto di buono per l’alimentazione, destinando gli scarti agli animali.

Momenti di condivisione

Chi si unisce ai montanari per la battitura, può vivere con loro un'occasione di amicizia e conoscenza reciproca; volontari degli Amici di Bagneri, scout, visitatori arrivati apposta per questo appuntamento, talvolta gruppi di ragazzi dell' Alpinismo Giovanile del CAI, altre persone interessate: tutti sono invitati a rimboccarsi le maniche per aiutare a battere e setacciare le castagne, un lavoro che come altri in campagna sono da sempre “riti comunitari” (pensiamo al taglio del fieno, o alla vendemmia).
La battitura è quindi anche una vera attività "ecomuseale", che tiene vive e vitali le tradizioni della nostra cultura montanara e contadina (Bagneri ospita la cellula della Civiltà e Tradizione Montanara dell’Ecomuseo Valle Elvo e Serra, con una “sala del castagno”, e aderisce alla Rete Museale Biellese).


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Le ricette con le “castagne bianche”

Per conoscere le castagne, il loro ruolo nella cultura montanara biellese, qualche ricetta locale, si può visitare la cellula ecomuseale di Bagneri. La visita è possibile la domenica, non solo nel periodo estivo nell’ambito della Rete Museale Biellese, ma quasi ogni domenica rivolgendosi ai volontari presenti a Bagneri (cercarli presso la casa parrocchiale); Bagneri, frazione del Comune di Muzzano, nel 2017 è stata inserita tra i “Borghi Alpini” riconosciuti dall’UNCEM Piemonte. Negli ultimi anni i è cresciuto l’interesse per le iniziative volte a preservare “saperi e sapori” tradizionali, nel 2016 ha partecipato alla battitura anche una delegazione di Slow Food Biella, insieme ad altre persone e famiglie interessate; i suoni della battitura, poi, sono stati registrati e successivamente pubblicati nella Mappa Sonora del Biellese. Ecco alcune ricette, raccontate dalla Tina, una signora di Bagneri che con gentilezza le ha condivise; altre si possono apprendere visitando la “sala del castagno” all’Ecomuseo di Bagneri, magari incontrando di persona la Tina.

Mach, minestra con castagne fresche e riso

Ingredienti: castagne fresche, riso, latte, acqua, burro, sale
Procedimento: sbollentare le castagne fresche dopo aver tolto la prima buccia: tolta la seconda pellicina lavarle, farle bollire in acqua leggermente salata per mezz'ora poi schiacciarla nella loro acqua: versare il latte e, alla bollitura, aggiungere il riso, il burro (a piacere) e, rimestando, lasciar cuocere ancora un quatrto d'ora.
Alla fine della cottura la minestra deve risultare densa e cremosa.

Minestra di PAILLE' (Caldarroste

Ingredienti: caldarroste, riso, latte, acqua, burro, sale
Procedimento: liberare le caldarroste (scegliendo quelle non bruciacchiate) dalla buccia e dalla seconda pellicina, risciacquarle, farle bollire in acqua leggermente salata per mezz'ora poi schiacciarle nella loro acqua: versare il latte e, alla bollitura, aggiungere il riso, il burro (a piacere) e, rimestando lasciare cuocere ancora un quarto d'ora. Alla fine della cottura la minestra deve risultare densa e cremosa.


Pagine correlate:

Battitura 22/11/2009 Saggio-Assaggio 2009 Ecomuseo di Bagneri Le parole dei Montagnin



01 dicembre 2018 - Testo e foto Gilberto Ricolfi, Associazione “Amici di Bagneri”

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