L'esistenza di questo cordofono è documentata da numerose fonti iconografiche risalenti al basso medio evo. Lo strumento era principalmente utilizzato come accompagnamento al canto che in quell'epoca stava evolvendo dal gregoriano verso le prime forme di polifonia (canto "ad organum" della scuola di Notre-Dame). Il suono era prodotto dallo sfregamento di una ruota che metteva in vibrazione tre corde. La presenza di una tastiera avente un numero variabile da 6 a 12 tasti permetteva l'esecuzione di semplici linee melodiche. Lo strumento era utilizzato da due persone: l'uno azionava la ma- novella mettendo in movimento la ruota, l'altro agiva, a trazione, sui tasti ottenendo le note mediante l'interruzione scalare della vibrazione della corda. Lo strumento esposto è la copia di quello scolpito sul Portico della Gloria della cattedrale di Santiago de Compostela(XII sec.) I suoi colori rappresentano quelli originali come dimostrato dai più recenti studi.

Strumento scolpito sul Portico della Gloria della cattedrale di Santiago de Compostela
Strumento realizzato da Sergio Verna
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