Biellaclub turismo: luoghi da visitare nel biellese

Biella :
la chiesa di San Sebastiano

Il complesso di San Sebastiano rappresenta, con il monastero di S. Girolamo, la massima espressione del rinascimento biellese e una delle più importanti del Piemonte. Fu voluto e finanziato da Sebastiano Ferrero, che si servì per la struttura muraria di artisti dell’area lombarda. Nel 1500 si pose la prima pietra della chiesa, che in riconoscenza al committente fu dedicata a S. Sebastiano. Fu edificata dal mastro Eusebio, presente alla posa della prima pietra, benedetta dal card. Gio Stefano Ferrero, figlio del fondatore. La chiesa era già ultimata nella parte muraria nel 1504, anche se fu consacrata solo nel 1540 da Mons. Guglielmo di Gattinara, Vescovo di Nicomedia.
Con la chiesa si edificò anche il convento per ospitare i Canonici Regolari Lateranensi, a cui il Ferrero aveva destinato la chiesa. Di notevole ampiezza e bellezza artistica, nel 1560 divenne seminario per le vocazioni religiose della Congregazione e aprì le porte anche agli studenti laici della città,divenendo il primo collegio,in ordine di tempo , di Biella.
La chiesa è a croce latina e misura 45 metri di lunghezza e 25 di larghezza.
Contemporaneo alla chiesa è il campanile, alleggerito su ogni lato da bifore e monofore abbinate e sormontato da guglia ottagonale, che raggiunge l’altezza di 51 metri.
Gli avvenimenti politici influirono anche sulle vicende del monastero e della chiesa. Dopo tre secoli di permanenza, nel 1798 i Canonici Lateranensi furono soppressi e dovettero abbandonare chiesa e convento. Nel 1799 trovarono ospitalità per pochi mesi a S. Sebastiano i Padri Filippini. Solo nel 1829 poterono ritornare i religiosi e furono i Frati Minori Francescani, che vi rimasero fino al 1858. Da questa data al 1919 la chiesa fu affidata ad un sacerdote diocesano. Nel 1920 altro ritorno dei Padri Francescani che continuano ancor oggi l’ufficiatura della chiesa e la loro missione spirituale a beneficio della città e del Biellese. La Basilica è di proprietà del comune di Biella ed è custodita dai Frati Francescani della Regione Piemonte.

INTERNO DELLA BASILICA
Navata centrale a destra entrando: la prima cappella ospita una tela raffigurante la S.S. Trinità;
la seconda cappella è dedicata alla Madonna d’Oropa;
la terza cappella è dedicata al Sacro Cuore;
la quarta cappella ospita una tela raffigurante la Madonna con Bambino e Santo;
nel transetto di destra vi sono monumenti sepolcrali;
in capo alla navata,parallela al presbitero, la cappella dell’Assunzione. Sotto questa cappella si trova la cripta-tomba in cui riposano i discendenti di Sebastiano Ferrero, tra cui Alfonso Lamarmora, fondatore della batteria a cavallo “voloire” e Alessandro Lamarmora fondatore dei Bersaglieri.
Navata laterale a sinistra entrando: la prima cappella ospita un confessionale;
nella seconda cappella è collocata la statua di S.Antonio da Padova A destra santa Rita;
nella terza cappella è collocata la statua di S:Francesco d’Assisi;
la quarta cappella è dedicata alla Crocifissione;
nel transetto di sinistra della chiesa due dipinti rappresentanti al Madonna Annunziata e l’Angelo Gabriele;
in capo alla navata, parallela al presbiterio ed in simmetria con la cappella dell’Assunzione, si trova la cappella di S. Sebastiano.
Navata centrale: nel 1560 Gerolamo Tornelli compiva la volta della navata centrale, con motivi ornamentali raffiguranti Santi, eroi mitologici e poeti. La volta della navata centrale è interrotta dalla cupola ottagonale, dipinta solo nel 1866 da Adolfo Morgari e riprende la sua struttura a botte per tutta l’estensione del presbiterio.
Presbiterio: ospita l’altare maggiore in marmi policromi del 1761.
Sacrestia: attraverso un corridoio che fiancheggia la cappella di S. Sebastiano, si accede alla vasta sacrestia, le cui lunette della volta conservano resti di affreschi cinquecenteschi.

Il GRANDE MONASTERO fu costruito a lato della chiesa. Formato da due piani, con porticato superiore ed inferiore, che si affaccia su un cortile a pianta quadrata,ornato di cotti cinquecenteschi, è anch’esso un capolavoro dell’arte rinascimentale biellese. I recenti restauri, hanno messo in rilievo le varie epoche della sua costruzione. Nel braccio a levante è incorporata la casa del cantone Ghiara, che Sebastiano Ferrero donò alla chiesa e che con ogni probabilità fu la prima sede dei Canonici Lateranensi. Fu rimesso in luce il grande refettorio con parte della decorazione pittorica originale, che vien fatta risalire ai primi decenni del XVI secolo e l’ancor ampio dormitorio. Il monastero si sviluppava solamente su due lati del chiostro. I lati sud e ovest sono infatti formati solo da un porticato inferiore e superiore e servivano da passaggio e da clausura. I locali di abitazione si trovano invece sui lati est e nord ed hanno la caratteristica singolare di possedere un porticato anche sul fronte esterno. All’inizio del secolo scorso, dopo la soppressione degli ordini religiosi, si pensò di destinare l’edificio a ricovero di mendicità. Il monastero subì manomissioni e trasformazioni, sia all’interno che all’esterno, con divisioni di locali e con la formazione di una nuova facciata ad opera dell’architetto Nicola Martignano Tarino. In seguito fu adibito a scuola, a caserma e a magazzino e ogni adattamento contribuì a fargli perdere la sua struttura originaria.
Questo grande monastero è utilizzato attualmente dal municipio di Biella (che ne è il proprietario) come MUSEO DEL TERRITORIO e centro di cultura per conferenze e mostre d’arte.


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02 settembre 2007

Pagina realizzata da
R. Gabutti, R. Moretto, G. Gulmini


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