"In questo paese si vedono quasi tutte le case coloniche di antichissima costruzione e pare che siano state erette contemporaneamente al castello che torreggia sopra una eminenza isolata dal boschetto di querce che sono cresciute presso la cappella in rovina in cui vi rimane ancora una Madonna dipinta sopra un rudere coperto da un tetto... Il castello, con la sua alta torre quadrata e le mura lavorate a parametri di mattoni, e a ceppi di pietre rotonde, ha un aspetto gaio e pittoresco" (Maffei, 1885)

Castello di Massazza ora "Rocca dei Cavallari"

Su uno sperone terminale della Baraggia, all'inizio della pianura tra Biella e Vercelli, il castello di Massazza, ora "Rocca dei Cavallari" è di probabile origine Celto-Ligure, come i primi insediamenti umani in Baraggia. Era inizialmente costituito semplicemente da un recinto, rifugio per gli uomini del paese, e da una grande torre a base quadrata.

La torre compare nei documenti ufficiali (Archivio Civico di Vercelli) per la prima volta nel 1239 quando si presume che vi siano tenuti prigionieri alcuni uomini di Biella. Il castello aveva carattere difensivo (in quanto inserito nella rete difensiva dei manieri degli Avogadro) ma era anche un centro di raccolta dei prodotti agricoli delle terre dipendenti ed un probabile ricovero per le greggi; possedeva, inoltre, tutto l'occorrente per la coltivazione della campagna.Il castello ha pianta irregolare, gli stessi edifici che lo compongono, aggiunti in vari periodi, hanno altezze diverse fra loro e porte e finestre irregolari.
Le murature sono realizzate in ciottoli di fiume disposte a spina di pesce. L'ingresso primitivo è ora occupato da un portale da cui è possibile raggiungere il cortile rurale.
L'alta torre quadrata è realizzata in scampoli di sasso.
La rocchetta viscontea è caratterizzata da classici merli Ghibellini (risalente alla prima metà del 1400)
La proprietà del castello passa
nel 1039 dal Vescovo di Vercelli a
Guala di Casalvolone per una parte,
nel 1155 ai
signori di Rovasenda,
di Castelletto e di Roasio.

Nel 1335 è sotto il dominio Visconteo (sono di questo periodo le monofore, tipiche dei castelli lombardi). Per la sua posizione lungo la via per Biella fu spesso coinvolto nelle lotte di fazione dei primi anni del XIV secolo, con la ricostruzione avvenuta poi nel XV secolo ad opera dei signori di Massazza. Dal 1401 è di proprietà dei signori Avogadro di Massazza. Nel 1427 Massazza viene annessa ai territori dei Savoia ed in questo periodo il castello si ingrandisce e diventa residenza incastellata.

Nel 1690, con Prospero Flaminio, si estingue un ramo degli Avogadro ed il feudo passa al conte di Collobiano, cugino del defunto. Dopo la scomparsa della dinastia degli Avogadro il castello diventa una stimata Scuola di Agricoltura; al termine della II guerra mondiale viene abbandonato e lasciato andare in rovina.

Vi si conservano Are Celtiche con cappelle votive e testimonianze di epoca Templare con simboli della Croce di San Maurizio trifogliata. All'interno della cappella dedicata a Sant'Antonino ed a Sant'Anna è custodita una abside romanica, alcuni affreschi trecenteschi ed uno dei più antichi altari del Biellese.

Dal 1978 è di proprietà della famiglia Cavallari che, strappando la struttura all'infierire del tempo e alla trascuratezza umana, ha voluto, attraverso una minuziosa opera, riportarlo agli antichi splendori.

Con il restauro della piccola chiesetta, con il recupero delle mura esterne, il riordino dell'antico selciato di accesso, la creazione di un Teatro arena con una perfetta acustica, la famiglia Cavallari ha donato nuovamente vita ad un tratto di storia della nostra cultura.

 

© gennaio 2002 - Biellaclub - Umilio Patrizia
Foto di proprietà di Giorgio Cavallari

 

 
                   
                             
L' affresco nel
castello di Gaglianico