LUOGHI BIELLESI

La capacità di provare piacere richiede cultura (Thomas Mann)

Il monastero cluniacense di Castelletto Cervo

STORIA. Inserito in un territorio solcato da un'articolata rete viaria sin dal periodo preistorico, il sito su cui nel Medioevo sorge il monastero è interessato da una consistente serie di ritrovamenti, effettuati nel corso del Novecento, grazie ai quali è possibile riconoscere, a ridosso dell'area su cui venne costruito il complesso religioso, una necropoli di epoca romana, con possibili fasi più tarde, di età post-classica. L'istituzione monastica certamente già esisteva nel 1095-1096, quando compare la prima menzione del priorato, ovvero un monastero guidato da un priore, che rispondeva all'abate di Cluny, in Borgogna. La fondazione è strettamente legata, nelle sue prime fasi, ai conti di Pombia-Biandrate, che a partire dal X secolo estendono il proprio controllo sul comprensorio, attraverso una complessa politica di donazioni di beni e di terre. Tra queste figura quella del 1083, ad opera di Guido di Pombia e a vantaggio dell'abbazia di Cluny: in questo documento per la prima volta compare esplicitamente il nome del centro di Castelletto. Il monastero conosce nel corso del Medioevo un progressivo consolidamento del proprio ruolo territoriale e del proprio patrimonio, che si incrementa in misura cospicua, grazie a donazioni delle aristocrazie locali. Nel contempo, tuttavia, esso è anche coinvolto in una serie di vicende belliche, talora con pesanti conseguenze sugli stessi edifici. Nei secoli finali del Medioevo il priorato conosce una fase di crisi, che ha come esito l'istituzione della commenda, tra XV e XVI secolo, e, nel 1593, la fine dell'istituzione monastica, con la trasformazione della chiesa in parrocchiale.

LA STRUTTURA. Il complesso riflette nelle sue strutture le molteplici vicende che ne hanno caratterizzato la storia e si presenta come esito di costruzioni, rimaneggiamenti e progressive aggiunte. Nella chiesa, si distingue ancora con una certa evidenza un'originaria fase medievale, di cui restano tracce nell'impianto a tre navate scandite da pilastri, probabilmente terminanti in tre absidi. La chiesa fu modificata, tra la fine dell'età medievale e gli inizi dell'età moderna, dall'eliminazione delle due absidiole laterali e, in pieno periodo barocco, dall'inserimento di un profondo coro in corrispondenza della navata centrale e dalla realizzazione di locali sopra le volte delle navate laterali. Un campanile quadrangolare, anch'esso medievale, è conservato integralmente in alzato sino alla cella campanaria e si imposta sull'ultima campata della navata laterale Sud. Nel lungo fabbricato che si trova a Sud della chiesa, invece, si deve forse ravvisare una manica del chiostro originario: questo braccio risulta oggi pesantemente intaccato da rimaneggiamenti posteriori, ma lascia ancora intravedere brani di murature più antiche.

Per maggiori informazioni sulla rete europea dei monasteri cluniacensi si può far riferimento al sito: www.sitesclunisiens.org

Chi è interessato può scrivere a monastero.castelletto@gmail.com per avere informazioni sulle attività che vengono svolte sul sito come visite guidate per gruppi e scolaresche, attività del Dipartimento di Studi Umanistici relative alle indagini archeologiche in corso.



monastero cluniacense
foto esterno monastero
visto dalla strada
interno chiesa
particolare
particolare
particolare
particolare
campanile

particolareparticolareù

 


28 novembre 2010

Pagina ideata da Giorgio Gulmini, si ringrazia Elettra Bertaglia, il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", la dott.ssa Eleonora Destefanis (responsabile di cantiere) e il dott. Gabriele Ardizio.
Fotografie di proprietà del Dipartimento di Studi Umanistici, foto aeree dell'Ing. Viazzo, altre foto di G. Gulmini e R. Moretto.


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