Escursione molto lunga e faticosa per via della costante ripidezza del
sentiero. Escursione che si svolge su bel sentiero e che porta a
percorrere completamente il selvaggio vallone dell'Irogna. Molto belle
le viste su Piedicavallo e sulla Cima di Bò.
Per gli escursionisti molto allenati questo intinerario rappresenta
anche la via per la salita del Monte Cresto, inoltre l'escursione può
essere conclusa salendo, lungo le alte vie delle Alpi biellesi, sul
Monte Pietra Bianca e scendendo poi verso il Colle della Gragliasca, da
cui si può scendere a Rosazza. In questo secondo caso si deve
predisporre una seconda macchina per il rientro a Piedicavallo oppure
si può tornare al punto di partenza con i pullman del servizio pubblico.
Da Biella si risale la Valle del Cervo lungo la Strada Provinciale 100 fino ad arrivare a Piedicavallo. Giunti a Piedicavallo si scende lungo la strada che si stacca sulla sinistra fino a giungere al parcheggio della Lovere ove si parcheggia l'auto.
Dal parcheggio della Lovere si prende il sentiero che
passa di fianco al piccolo bar (segnavia giallo e rosso – E41) che
corre parallelo al corso del torrente Cervo, spesso non molto evidente
nella prima parte. Si giunge al piccolo aggregato di case dell'alpe del
Pianlino (figura 1), lo si raggiunge e lo si attraversa passando tra le
case. Poco oltre l'abitato si attraversa su un bel ponte di pietra la
confluenza tra il torrente dell'Irogna ed il Cervo.
Si prosegue fino a quando il sentiero piega decisamente a sinistra
portando così all'attraversamento del Cervo su comodi massi, giunti
sulla sponda idrografica destra si inizia a salire decisamente con una
serie di risvolti fino a giungere all'altezza dell'Alpe Olmo (figura
2), si passa davanti alle costruzioni ormai diroccate e si svolta a
sinistra lungo il sentiero che riprende a salire. Si arriva così
all'altezza del pianoro ove sorge l'alpe Irogna inferiore (figura 3),
la si oltrepassa ed il sentiero inizia a prendere quota, con una serie
di risvolti, portandosi sul filo di una cresta secondaria su cui si
trovano i resti dell'antico traino a fune al servizio degli alpeggi
dell' Irogna inferiore e superiore. Si percorre tutta la cresta fino ad
arrivare all'altezza dell'alpe dell' Irogna superiore (figura 4).
Superata la costruzione si ritorna a salire raggiungendo prima la
costruzione dell'alpe la Scala (figura 5) e successivamente l'alpe
Giaspret (ultima costruzione della valle) (figura 6). Si lascia a
sinistra la costruzione e si torna a salire giungendo in poco tempo
alle cosiddette “porte del Giaspret” (figura7), costituiti da due
piccoli ometti di pietra oltre i quali si trova il ripiano erboso ove
si trova il bel lago del Giaspret (figura 8).
Al lago si trova un bivio, a destra parte il sentiero che porta verso
il monte Cresto (scorciatoia da seguire se la meta finale è la vetta di
quest'ultimo), mentre la via per il colle del Lupo prosegue a sinistra.
Si inizia a salire su sentiero che corre in roccia ed in circa 15
minuti si giunge all'ampia depressione del colle Turrison o del Lupo,
dove si trova una vecchia croce di legno e libro di colle (figura 9).
Dal colle si godono ottimi panorami sulle montagne delle valle di
Gressoney (figura 10), sul monte Cresto (figura 11) e sul Pietra Bianca
(figura 12). La discesa, a meno di non voler fare il giro ad anello
proposto nell'introduzione della presente gita avviene sullo stesso
percorso fatto nella salita.