Il Delubro è il nome latino di questo tempietto costruito già diroccato a rappresentare un rudere di costruzione pagana. Fu realizzato su un progetto di Giuseppe Maffei (1896) con materiali recuperati dai magazzini e sottotetti del Santuario di Oropa. Quest’opera è un tipico esempio dell’estetica della rovina, legata ad un’epoca storica prediletta dal Maffei.
La salita qui proposta parte direttamente dal Santuario di Oropa, ma la presenza della funivia Oropa-Oropa Sport permette di ridurre notevolmente il dislivello. Per il rientro da Oropa sport è possibile percorre in discesa la pista da sci Busancano variando il percorso rispetto a quello seguito all’andata. Attenzione alle nebbie legate alla condensa nei mesi estivi che rappresentano praticamente una costante sulle alpi biellesi, il sentiero ottimamente segnato non presenta comunque nessun problema.
Da Biella si risale lungo la strada statale 144 fino a giungere al Santuario di Oropa; giunti al santuario si prosegue seguendo le indicazioni per la funivia, dove si parcheggia l’auto se si decide di salire ad Oropa sport con la funivia, altrimenti si prosegue sulla strada, dopo una leggera discesa si prende a sinistra una strada asfaltata (indicazioni per la galleria di Rosazza) sulla quale si procede oltrepassando l’edicola di s. Eusepio fino ad arrivare così in poco tempo al Delubro dove inizia la salita a piedi.
Giunti al Delubro (figura 1) si prende l’evidente sentiero alla destra del tempietto e si inizia a salire a pendenza ridotta. Si procede lungo la via fino a giungere all’Alpe La Pissa in corrispondenza della quale si prende il sentiero che sale alla destra. Il sentiero ben lastricato (figura 2) e sempre evidente porta ad oltrepassare il bivio (segnavia D41) dal quale si stacca il sentiero per il Monte Tovo e si continua a salire fino a giungere all’altezza della stazione di arrivo della funivia Oropa-Oropa sport, dove si svolta a sinistra seguendo la strada sterrata. In poco si giunge alla stazione della funivia del Mucrone (figura 3), ormai abbandonata, e si continua fino a quando, dopo circa 10 minuti, si giunge al lago, di origine glaciale, del Mucrone (figura 4). Appena arrivati al lago alla destra si stacca un sentiero che punta direttamente alla ben visibile Bocchetta di Lago alla quale si perviene in circa un quarto d’ora. Alla Bocchetta di Lago si entra in Valle Elvo, belle viste sulla valle (figura 5) e sulle pendici del Monte Mars. Alla bocchetta si lascia a destra il senitiero per il rifugio Coda e si prende il sentiero a sinistra. Si sale a pendenza moderata, si passa poco sotto la stazione di arrivo della funivia del Mucrone (figura 6), fino a uscire sulla cresta poco a monte della costruzione, con vista sul santuario, sulla pianura e sulle vette circostanti (figura 7). Poco oltre il sentiero abbandona il filo di cresta e si prosegue fino alla cima restando sul versante Elvo. In vetta si trova un obelisco, lastricato con lastre di sienite della Balma (tipica pietra ornamentale estratta in Valle Cervo) (figua 8). La croce di vetta (figura 9), alla quale si arriva con un comodo sentiero, ben visibile dalla pianura, è invece posta su un’anticima, più bassa della vetta ma posta in posizione più visibile dalla pianura. Il rientro si svolge lungo il medesimo percorso fino ad Oropa sport, da qui per il rientro al santuario, si può utilizzare la pista da sci Busancano che arriva all’altezza del parcheggio della funivia Oropa-Oropa sport.