Due sono gli aspetti storici presenti lungo questo sentiero, entrambi legati all’importante figura del senatore Federico Rosazza Pistolet. Il primo è il castello di Rosazza (figura 1), la cui costruzione iniziata nel 1883 e si concluse nel 1899 (anno della morte del senatore). Nel castello sono presenti alcuni aspetti architettonici di interesse, quali l’ingresso ad arco che riproduce l’arco di Volterra, si riscontra, inoltre, il tema dell’estetica della rovina sviluppato dal collaboratore del senatore Maffei, che riprodusse mura sbrecciate, colonne ed architravi di immaginari templi di Paestum. Buona parte di queste costruzioni è stata poi distrutta nel 1916 dalla piena del torrente Pragnetta. Sotto la guida di Battista Rosazza Bertina i lavori per la mulattiera per il Colle della Gragliasca iniziarono il 26 Luglio 1886 con 24 scalpellini, 6 muratori, 3 manovali, 8 garzoni, 38 donne portatrici. Lungo la mulattiera sono stati realizzati differenti opere di sostegno quali punti per la sosta ed il riposo, nonché molte incisioni rupestri realizzate dagli abili scalpellini della valle e raffiguranti leggende della valle, il santo protettore della valle (San Giovanni Battista) ed originali scritte di saluto ed augurio.
Salita al Colle della Gragliasca lungo la mulattiera fatta costruire dal senatore Rosazza, escursione lunga e faticosa anche se il sentiero mantiene pendenza contenute. Soprattutto nella prima parte dell’itinerario il sentiero è spesso invaso dalla vegetazione (anche se rimane sempre molto evidente). Solo in un punto bisogna porre molta attenzione per superare due salti in roccia, il primo si passa con l’aiuto di una corda fissa mentre il secondo, meno pronunciato, si passa agevolmente. Porre molta attenzione in caso di neve o gelo nel passaggio di questi due salti.
Da Biella si risale la Valle del Cervo lungo la Strada Provinciale 100 fino ad arrivare a Rosazza. Oltrepassata la chiesa si prende a sinistra una strada (segnavia E30 per Colle della Gragliasca), che sale a fianco di un torrente (torrente Pragnetta) fino ad arrivare ad uno slargo ove termina la strada e dove si può parcheggiare l’auto.
Al piazzale dove si è lasciata l'auto si prede il sentiero che inizia sulla destra del piazzale e che inizia a salire il vallone della Pragnetta. Dopo una ventina di minuti si arriva all'abitato di Desate (figura 2), che il sentiero lascia sulla destra e si prosegue diritto, fino a giungere al gruppo d case di Case Borioni. Lungo questo primo tratto di sentiero si incrociano la maggior parte delle incisioni rupestri presenti nell'intinerario (figura 3). Oltrepassato l'agglomerato di Case Borioni si incrocia un bivio e qui si segue il sentiero che si stacca a destra e che riprende a salire, sempre molto evidente anche se spesso ingombro di vegetazione. Si prende quota con una lunga serie di risvolti, si oltrepassa un punto in cui ci si deve aiutare con una corda fissa per superare un salto in roccia e si arriva così all'ultimo tratto del percorso che punta diritto al colle (figura 4 e 5). Si oltrepassa il bivio ove giunge il sentiero dal colle dell'Irogna, si oltrepassano le costruzioni dell'alpe Gragliasca inferiore e superiore e si perviene così al Colle della Gragliasca, dove si godono ottime viste sulla valle di Gressoney (figura 8), sul vallone della Pragnetta, oltre che su diverse cime: il monte Mars (figura 9), il Gran Gabe (figura 10), la punta della Gragliasca, il gran Gabe ed il Monte Pietra Bianca.