Nessun paragone con l'alluvione del `68, quando il Biellese pianse 58 vittime, ma sono state ore drammatiche, soprattutto in montagna. Moltissime strade franate, e conseguenti centri abitati restati isolati, tra cui la frazione Colla di Netro (per il crollo di un ponte), Campiglia Cervo (irraggiungibile per la stessa ragione) e la zona da Campiglia a Piedicavallo, raggiungibile solo dalla Panoramica Zegna.
Molti rioni di Biella sono rimasti senz´acqua, per la rottura di una presa a Sagliano: Pavignano, Vaglio, una parte di Chiavazza e Ronco. Per correre ai ripari, si è cercato di di riattivare alcuni pozzi in disuso.
La situazione peggiore è quella della Valle Cervo, acqua, fango e detriti hanno danneggiato, e travolto nei casi peggiori, le case. La situazione più grave a Campiglia, Quittengoe San Paolo. I blocchi di sienite hanno distrutto, precipitando, le carreggiate, i detriti hanno bloccato ogni possibilità di accesso dalla Balma in poi. Per cercare di prestare soccorso sono saliti a piedi i volontari del soccorso alpino.
Pagina realizzata il 10 giiugno 2002. Fotografie di Roberto Negro, Roberto Borchia, Giorgio Gulmini, Roberto Moretto, Claudio Circolari, Flavio Pimazzoni, Luigi Facciotto