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pag 1 Introduzione
pag 8 Nota metodologica
pag 12 Demografia biellese
pag 12 Componente demografica
pag 15 Dati demografici e statistici di sfondo
pag 23 La popolazione dei comuni biellesi
pag 28 La popolazione immigrata nel Biellese
pag 31 Elementi di pag criticità e stati di disagio
pag 57 Descrivere un territorio
pag 57 Componente ecologica
pag 62 Componente morfologica
pag 63 Descrizione fisico-geografica
pag 67 Inquadramento storico
pag 69 Prima metà del Novecento
pag 75 Seconda metà del Novecento
pag 80 Componente organizzativa
pag 81 Lavoro, produzione ed economia locale
pag 84 Dimensione socio-culturale
pag 90 Servizi sul territorio e Associazioni di volontariato
pag 93 Musei ed ecomusei
pag 93 Nota metodologica
pag 101 Il pensiero dei testimoni privilegiati
pag 101 Punti di forza
pag 105 Punti di debolezza
pag 120 Opportunità
pag 136 Vincoli
pag 138 Conclusioni
pag 144 Tabelle e figure
pag 151 Traccia dell’intervista
pag 152 Trascrizioni delle interviste
pag 218 Sintesi dei risultati attraverso l’analisi SWOT
pag 223 Bibliografia
pag 225 Sitografia

pag 28 - La Popolazione immigrata nel Biellese

[...] L’impatto del fenomeno immigrazione è spesso sovrastimato, poiché in termini quantitativi, il dato risulta essere al di sotto del valore medio regionale e nazionale. Come si evince dagli studi prodotti nel marzo 2014, la popolazione residente in provincia di Biella di origine non italiana è poco superiore alle 10.000 unità su un totale di 181.089 abitanti, pari quindi al 5,7% [...] La popolazione immigrata è relativamente giovane, con un'età media decisamente più bassa della popolazione italiana e vede la presenza di pochissimi anziani [...] Quasi un immigrato su cinque (18%) ha meno di 14 anni e meno del 5% della popolazione immigrata ha oltre 65 anni. [...]

pag 32 - Elementi di criticità e stati di disagio

[...] il 22% degli intervistati (campione rappresentativo composto da 400 persone) individua come stato di disagio la depressione, seguita dall’incapacità di stare con gli altri (14,8%), collegata alle crisi di identità (7,3%) e al pensiero del suicidio (1,5%). Il 12,3 % segnala come problematica la separazione e il divorzio (segnale del cambiamento di valori di riferimento che incide negativamente sulla considerazione della famiglia, a favore dell’autorealizzazione), seguiti dall’abbandono scolastico (9%) e dall’uso di sostanze stupefacenti (6,3) [...] Le cause della depressione sembravano essere prevalentemente correlate al rapporto con il lavoro: questo, elemento condizionante l’identità e l’appartenenza ai gruppi, esercitava una pressione troppo alta che, lungo andare, si trasformava in depressione [...] Nella categoria “altro” gli intervistati avevano specificato ulteriori stati disagio, come: poca apertura mentale, problemi generici di convivenza, intolleranza verso gli altri, incapacità nel comunicare, ignoranza, incomprensione, paura di avere figli e dei possibili problemi economici che comportano, noia e mancanza di interessi, insicurezza, stress, spersonalizzazione [...]

pag 67 - Inquadramento storico

[...] Nel 1379, Biella passò sotto la signoria di Casa Savoia e nei due secoli successivi vide fiorire le industrie e i commerci, questi specie con la Francia. Sorsero i primi collegi dei lanaioli e dei tessitori, i quali, successivamente, si diffusero nell’intera regione; la presenza laniera in questa area geografica si deve alla scarsa fertilità del terreno e quindi all’impossibilità di costituire un’economia basata sull’agricoltura: questa condizione favorì però l’allevamento ovino e lo sviluppo della tessitura a domicilio come secondo lavoro, o comunque come attività che integrava il reddito delle famiglie contadine [...]

pag 75 - Seconda metà del Novecento

Tra gli anni ’50 e ’60, nel pieno del periodo conosciuto come boom economico, si registrò un nuovo sviluppo, le fabbriche tessili continuavano a produrre, a creare posti di lavoro ed ad ampliarsi sul territorio: il benessere economico e sociale raggiunto in quel periodo non rappresentò una condizione positiva solo per la popolazione locale, ma attirò un flusso di immigrazione che vedeva interessate le regioni meridionali italiane [...] a cavallo tra gli ultimi anni del ‘900 e quelli del nuovo millennio, le fabbriche e i nomi che avevano costruito il primato di un distretto tessile conosciuto in tutto il mondo per i suoi tessuti, entrarono in crisi, un declino scandito prima dalle delocalizzazioni nell'Est Europa, poi dalla concorrenza asiatica (cinese e indiana), dalla crisi mondiale nata all'indomani dell'11 settembre 2001 e dalla ricaduta, virulenta, del 2008 [...] il Biellese cominciò a vivere un periodo di grande sofferenza, sia sotto il profilo commerciale, che per quello produttivo, così come per quello dell’occupazione. Le risposte e i metodi che le imprese adottarono per contrastare questa situazione, risultarono essere molto differenziate dipendentemente da diversi fattori, come la dimensione dell’impresa, la specializzazione produttiva, il possesso o meno di un marchio conosciuto a livello nazionale e internazionale. Negli ultimi vent’anni il numero delle imprese presenti e attive sul territorio si è ridotto drasticamente, da 3.000 a 1.000. [...]

pag 113 - Il pensiero dei testimoni privilegiati

[...] Spostandoci su un altro punto di debolezza, andiamo a parlare ora del turismo. Nonostante la crescita negli ultimi anni di questo settore, ci sono ancora molte difficoltà nel considerarlo una parte importante dell’economia. I soggetti condividono il pensiero per cui il turismo non potrà mai diventare il settore trainante e di riferimento dell’economia biellese, ma molto si può ancora fare. I punti deboli in questo ambito sono da ricondurre ad una inadeguata preparazione all’accoglienza, data da limiti interni infrastrutturali e da una mentalità poco aperta [...] C’è un ritardo culturale nel Biellese, che si manifesta sul mercato del turismo, con evidenti problemi di accoglienza [...] ” Una rappresentante delle istituzioni locali afferma che " [...] non è facile per un territorio che si è costruito nei secoli come territorio industriale, non è facile ripensarsi in un altro modo, così come non è facile ripensarsi come biellesi… ” [...]

pag 113 - Opportunità

[...] riguardo alla rivitalizzazione del territorio, un esperto ne parla riferendosi a un aspetto non tanto naturalistico, quanto edilizio ed industriale. Egli propone di riutilizzare alcune strutture e quindi convertirle, secondo la logica del “riuso”, in qualcosa di diverso che abbia in sé una funzione socio-culturale: " […] Biella avrebbe tutte le possibilità di trasformare fabbriche in gallerie d’arte, per esempio” [...] Anche in riferimento alle proposte precedenti di far diventare Biella una città attrattiva per altre persone e quindi di farne una città residenziale, è necessario investire sulle agenzie, sulle iniziative culturali: “bisogna offrire anche “vita” e quindi non si può scommettere solo sul collegamento delle strade, la gente che viene a vivere qui deve trovare teatri, attività sportive, cinema [...] Secondo un esperto, la cultura potrebbe essere uno dei mezzi attraverso cui attuare quel processo di riappropriazione del territorio di cui si parlava precedentemente: “la cultura come strumento di riappropriazione del senso del bello: una società, una città come Biella che ha perso il senso del bello ..." […]



Grazie a Isabella Borrione (Linkedin.com/in/isabella-borrione)
pagina realizzata il 25 06 2016

Lo scopo di queste pagine è di mostrare le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese. Qualche fotografia e un po' di testo, senza pretesa di fare un lavoro perfetto, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo. IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere le opere riguardanti il territorio. La pubblicazione avviene in forma gratuita.
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