IL BIELLESE NEI LIBRI

La Conceria Magliola

1740-1975

di Giovanni Efisio Magliola
2011

La Conceria Magliola

pag. 5

La concia in vasca e in bottale

[...] Con la concia in vasca le pelli venivano messe in fosse impermeabili piene di acqua, alternandole a strati di corteccia di quercia triturata. Qui erano lasciate per molti mesi o anche per più di un anno, a seconda del loro spessore. Unica cura necessaria era rabboccare l’acqua evaporata. Le pelli si trasformavano in cuoio ed erano pronte per l’ingrassatura e l’asciugatura. Nulla però andava sprecato. La corteccia residua veniva pressata in formelle vendute poi come combustibile povero. Ancora oggi alcuni popoli del terzo mondo così recuperano lo sterco degli animali.
[...]
Nell’ultimo quarto dell’ottocento le nuove industrie chimiche tedesche misero in vendita gli estratti di tannino ottenuti bollendo e centrifugando la corteccia delle querce o di altri alberi. Era nato così il sistema di concia in bottale ancora oggi in uso. Le pelli scarnificate e depilate venivano messe in botti rotanti con acqua ed estratti tannici a volte uniti a sali di cromo. La durata della concia si riduceva a poche decine di ore con evidenti enormi vantaggi industriali e finanziari. Il nuovo sistema aveva però bisogno di energia che fu inizialmente idraulica, poi a vapore ed infine elettrica.
pag. 17

Campagne e ferite

[...] un passaporto, che sul retro ha numerosi timbri doganali che ne comprovano l’utilizzo fatto, era necessario per un viaggio da Biella a Milano e Venezia, allora città straniere. Era stato rilasciato il 20 settembre 1842 a “Gioanni Magliola del vivente Paolo”. In unione al passaporto, per l’espatrio, era necessario presentare anche il congedo militare assoluto. Le prime leggi relative al servizio militare obbligatorio furono emanate dal ricostituito Regno Sabaudo dopo la parentesi napoleonica. Queste permettevano alle reclute alcuni casi di esonero che oggi sarebbero un reato. Al compimento del 21° anno di età erano previste due possibilità per non fare il servizio militare. Nella prima il richiamato alle armi poteva, prima del reclutamento, sostituire al servizio militare il il versamento di una congrua somma all’erario. (Affrancazione). Nella seconda dopo il reclutamento avveniva il “sorteggio” detto comunemente “tirare il numero”. Alcuni soldati erano destinati ad una ferma lunga e pesante. Altri, i più fortunati, dopo un relativamente breve addestramento passavano nelle riserve. Le reclute destinate al servizio pesante avevano la possibilità di pagare direttamente un militare sorteggiato per la riserva e farsi da questo sostituire. (Surrogazione). Lo Stato Sabaudo non aveva i mezzi per mantenere alle armi tutti i giovani di leva ritenuti abili. Questa legge era utile al Bilancio dello Stato, ma non era certo molto democratica. L’abolizione della “affrancazione” avvenne nel 1871 e quella della “surrogazione” nel 1875. Ho tratto questi dati da una Enciclopedia di recente edizione. La Treccani, stampata in periodo fascista, non fa cenno a queste norme poco consone allo spirito marziale di quei tempi. Nel “Congedo militare assoluto” di Gioanni Magliola appare ben in vista un piccolo riquadro con la dicitura “Campagne e ferite”. L’elenco è molto breve e si limita ad una sola lettera: N. (Nulla). Gioanni fece molto bene la sua scelta. La “Fatal Novara” era alle porte. [...]
pag. 25

...operai poco più che bambini

Una fotografia di operai della conceria mostra un piccolo particolare ... il ragazzino con la maglia bianca seduto in terra è a piedi nudi. Siamo nel marzo 1893, una stagione non certo calda nel Biellese. Il reparto in cui lavorava, lo deduco dalla fotografia, è quello della preparazione alla concia, il più freddo e malsano della Azienda. Sovente questi ragazzini cadevano poi vittime della tubercolosi. ...
Il libretto di lavoro qui riprodotto è di un “apprendizza” della ditta di Paolo Magliola. Nato il 1 febbraio 1825 era stato assunto il 2 settembre 1836. Aveva quindi undici anni. La prima pagina del libretto riporta un comunicato del re di Sardegna Carlo Felice: “L’esperienza avendo dimostrato l’utilità dell’obbligo…”. Questi libretti, introdotti da poco tempo, avevano dato un minimo di garanzia agli operai. L’orario di lavoro concordato con la Convenzione del 2 settembre 1861 tra i Principali delle manifatture conciarie ed i Delegati dei Lavoranti era per tutti di undici ore in estate e di “solo” dieci ore in inverno. Questa riduzione non era certo per agevolare gli operai ma perché l’illuminazione delle lampade a petrolio era del tutto insufficiente. Molti di questi libretti si sono conservati perché avevano ben “…ventiquattro fogli vacui…” Essendo fatti con ottima carta di cellulosa e rilegati in pergamena erano perfetti per un successivo utilizzo come ricettari, pro memoria e rubriche. [...]
interno libro



interno libro



interno libro



interno libro



interno libro




un particolare ringraziamento al sig. Giovanni Magliola per l'autorizzazione alla pubblicazione


Lo scopo di queste pagine è di mostrare (attraverso i libri) le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese. Qualche fotografia e un po' di testo, senza pretesa di fare un lavoro perfetto, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo. IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere le opere riguardanti il territorio. La pubblicazione avviene in forma gratuita.



02 marzo 2013