IL BIELLESE NEI LIBRI

Cent’anni in movimento: 1906-2006

La Chiorino di Biella tra continuità e innovazione

Chiorino S.p.A., Biella 2006

Cent’anni in movimento: 1906-2006

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Cent’anni di cambiamenti

Cent’anni di cambiamenti non solo relativi al periodo storico di riferimento, ma soprattutto alla molteplicità di trasformazioni industriali interne (prima conceria, poi azienda della gomma e successivamente di lavorazione delle materie plastiche), caratterizzano la storia della Chiorino. Viviamo in un territorio, il Biellese, in cui esistono molte aziende industriali tessili longeve ed anche pluricentenarie: esse fanno da secoli, con grandissimo successo, lo stesso mestiere [...] le concerie italiane entrarono in una crisi senza sbocchi negli anni ’60-’70 e solo la grande perseveranza e dedizione delle nuove generazioni di Chiorino, che hanno via via gestito l’azienda, ricercando sistematicamente nuove opportunità di business, hanno permesso alla “vecchia Conceria” di diventare quello che è oggi il “Gruppo Chiorino” [...]
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“Nulla può sostituire il cuoio” 1906-1957

[...] Il Piemonte deteneva un primato nel settore conciario (nel 1904 era la prima regione italiana con 194 opifici, 3.016 addetti) e Biella spiccava nel panorama regionale dove, a parte Torino, solo la provincia di Cuneo vantava una presenza significativa. In base ai dati della Camera di commercio di Torino, nel 1892 avevano sede a Biella quattordici concerie per un totale di 170 operai e 77 cavalli. Nel 1909 le concerie si erano ridotte a sei, con 277 addetti e 119 cavalli, di cui 39 elettrici. Al di là delle grandezze quantitative, la produzione di cuoi si evidenziava per l’impiego delle tecniche della concia al cromo e per la progressiva specializzazione nel campo delle cinghie per trasmissione e degli articoli tecnici per macchine tessili e industriali in genere. Era un fatto rilevante, giacché prima del 1900 solo a Torino, Milano e Biella si trovavano aziende collocate sulla nuova frontiera tecnologica, mentre altrove i produttori più avanzati si limitavano a fabbricare gli stessi prodotti a partire da cuoi importati dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dal Belgio e dalla Svizzera. L’esistenza di un’economia altamente industrializzata, centrata sul tessile e con elevati tassi di meccanizzazione dei processi di lavorazione, impresse un impulso notevole allo sviluppo della conceria nel Biellese, che trovò così la forza di specializzarsi e di affermarsi fino a servire un molteplice numero di settori industriali e una vasta area geografica, valicante l’ambito locale e nazionale. Due ditte in particolare, la Antonio Varale (risalente al 1733) e la Pietro Serralunga (1825), ebbero a Biella un ruolo pionieristico in questo senso, contribuendo a ridurre significativamente le importazioni di manufatti industriali in cuoio, iniziandone l’esportazione sui mercati orientali e sudamericani e formando una manodopera specializzata.[...]
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Dagli esordi alla F.lli Chiorino,

[...] L’attività della ditta Lorenzo Chiorino ebbe inizio nel maggio 1906. La prima installazione, in via delle Mole, era disposta lungo la costa del Vernato che dalla parte bassa della città conduce al Piazzo. Lo stabile si sviluppava su tre livelli e constava di un vecchio edificio, sopravvissuto a un incendio, e di un immobile di recente costruzione. Esso faceva parte di un complesso più ampio, cinto da un muro e comprendente due cortili, di cui uno relativamente piccolo, posto all’ingresso, e un altro di dimensioni maggiori, in gran parte adibito a prato. La presenza di spazi all’aperto, sfruttabili per lo stendissaggio delle pelli conciate, costituiva un importante vantaggio della localizzazione prescelta, come pure l’esistenza di una ruota idraulica posizionata su un salto di un certo rilievo e perciò capace di sviluppare una discreta quantità di energia. Poiché gli immobili ospitavano una tintoria, sin dal novembre 1905 Lorenzo aveva preso accordi con il locatario, Pacifico Trivero, per subentrargli nella conduzione. In base a essi, i locali sarebbero stati lasciati liberi entro la fine di giugno 1906, ma Trivero si impegnava a fare il possibile per anticipare la data alla fine di marzo. Ad ogni modo, Lorenzo si era riservata la possibilità di cominciare a installare e fare funzionare proprio macchinario fin da aprile, impegnandosi a corrispondere in tale eventualità un canone mensile (58.35 lire). [...]
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Cuoio, gomma, plastica. Profilo di una metamorfosi, 1958-1982

Nel primo trentennio che seguì la seconda guerra mondiale la gestione della Conceria dovette misurarsi con sfide di un genere sostanzialmente diverso da quelle che erano prevalse negli anni venti e trenta. Preminenti divennero in questo periodo gli aspetti tecnologici e dell’innovazione legati all’introduzione di materiali alternativi al cuoio e alla ricerca di nuove applicazioni industriali, ricerca che negli anni settanta in definitiva condusse all’emancipazione dal tessile come principale mercato di riferimento della produzione aziendale e alla sua sostituzione con un insieme di nuovi settori, dalla meccanica alla cartotecnica, dall’industria dell’imballaggio a quella alimentare. [...] Che cambiamento e innovazione divenissero il motivo dominante della gestione negli anni della ricostruzione e del miracolo economico non poté del resto essere evitato, pena la condanna al progressivo isterilimento dell’attività aziendale. [...] In parallelo all’evoluzione tecnologica, anche i mercati della produzione presentarono graduali modifiche strutturali. In particolare, a partire dalla fine degli anni cinquanta e in misura vieppiù intensificata nei decenni seguenti l’industria conciaria manifestò la tendenza a spostarsi dai paesi più sviluppati, quali il Nord America e l’Europa nord occidentale, verso paesi con un minore grado di sviluppo, quali l’Europa mediterranea, il Giappone, i paesi a economia pianificata e le economie del terzo mondo di recente emancipazione, segnando una traiettoria che prima o poi avrebbero percorso anche i paesi di più recente industrializzazione [...]
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Lo scopo di queste pagine è di mostrare (attraverso i libri) le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese. Qualche fotografia e un po' di testo, senza pretesa di fare un lavoro perfetto, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo. IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere le opere riguardanti il territorio. La pubblicazione avviene in forma gratuita.



23 dicembre 2013