>IL BIELLESE NEI LIBRI: Sandrun tra natura, cultura ed arte del 900 biellese ed europeo

estratto dal libro Sandrun tra natura, cultura ed arte del 900 biellese ed europeo di Luigina Furlan

CHI FU SANDRONE
(Franceschino Barbera detto “Sandrun”)

La figura di Sandrun si staglia nitida ed inimitabile nel panorama dell’arte biellese con una evidenza da primo piano. La sua testimonianza di fede nella sua missione d’artista fu forte e chiara. Fu missione d’uomo che dovette innanzi tutto faticare a svincolarsi da ogni pastoia per poter esprimere totalmente una libera visione della realtà. La sua fu missione d’artista che seppe vivere pienamente la sua epoca e che da essa ha saputo trarre , come ape da fiore, un profumato nettare.


Per questo la sua figura può essere letta come simbolo di un creativo che,pur avendo agito in ristretto ambito locale, ha assommato in sé molti dei caratteri del ‘900 non solo biellese. Le sue azioni e le vicende di cui fu attore responsabile ci rimandano la complessità del secolo intero:Sandrun raccolse l’eredità dei primi cinquanta anni, visse teso verso la piena maturità il ventennio successivo e nei suoi lavori anticipò modi e mode del trentennio che non poté vivere. Le sue furono sempre creazioni vive ed originali risposte al colloquio con la natura (con cui fu in particolare sintonia)e con gli uomini (dei quali non si può dire altrettanto); furono spalmate a migliaia soprattutto sul territorio dell’intera Provincia, ma sappiamo che alcune hanno raggiunto le Americhe. Sandrun pittore e scultore seppe creare in tutte le situazioni, anche le più disparate (sui monti,da partigiano, ma anche come ricoverato in ospedale!).


E lo fece con grande varietà, mettendovi a nudo l’anima dei suoi modelli il pensiero corre agli autoritratti più celebri, da quello con serpenti (1950, reso attraverso il medium dell’incisione a quella testa del 1968 che sprigiona tanta contenuta energia da parere un bronzo ellenistico. C’è chi rimprovera l’autore di aver vissuto con clamore, con prepotenza a volte; succedeva a volte che il carattere fondamentalmente buono di Franceschino Barbera veniva esasperato dai muri di disprezzo e diffidenza alzati contro un “diverso” che non si poteva comprare con il denaro e che vestiva i panni della quotidianità trasandata; infatti del vestito e dell’apparenza mai importò a Sandrun. Le sue forti radici nella terra biellese gli permisero di alzare un forte tronco e verdi fronde verso il cielo cosicché seppe resistere ai venti che soffiavano impetuosi, sulla roccia cui s’era abbarbicato A partire già dalla sua sfortunata nascita.

Non per nulla quella dell’albero fu metafora basilare della Poetica sandroniana, connaturato riflesso del suo profondo sentimento della natura. Il libro che la neonata casa editrice “Arte della Stampa” ha stampato con cura si legge con la facilità di un romanzo illustrato, nonostante la mole. Costituisce invece un testo importante di Storia dell’Arte, poiché riporta in maniera scientifica le opere di pittura, di scultura e di design, riuscendo a datarne molte e ricostruendo via via le tappe del cammino di Sandrun, grazie al lavorio di organizzazione di una gran quantità di appunti sparsi e di quaderni autografi, di fotografie e di testimonianze orali. Leggendo il libro andiamo a riscoprire fatti, abitudini e consuetudini del secolo passato, analizzando i molteplici aspetti della personalità umana di un artista che per molti aspetti travalica la dimensione locale in cui visse.

brano e immagini tratti dal libro

Sandrun tra natura, cultura ed arte del 900 biellese ed europeo

Autrice: Prof. Luigina Furlan - Editrice:”Arte della stampa”Gaglianico.
fotografie Corrado Sartini - 340 pagine, 200 opere rappresentate, 300 immagini

 

L’AUTRICE: Luigina Furlan (nata nel 1951) ha conseguito la prima laurea in Magistero nel 197°. Nello stesso anno ha iniziato la sua carriera come insegnante nelle scuole elementari. La sua particolare predisposizione e il suo impegno nell’insegnamento l’hanno condotta Successivamente a proseguire esperienze nelle scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Biella come docente di Lettere e di Storia dell’Arte negli istituti medi e superiori della città. Ha potuto inoltre confrontare le sue esperienze di docente con quelle dei colleghi Di altri istituti italiani le numerose volte in cui è stata chiamata in funzione di Commissario d’Esame di Maturità. Dal 197° al 1983 ha svolto le funzioni di Presidente nell’Associazione Europea degli insegnanti (A.E.D.E-Association Européenne des Einsegants) organizzazione sopranazionale che ha contribuito e continua a contribuire attivamente alla nascita ed allo sviluppo dello spirito europeo nella scuola. Nel 1996 ha avuto immediato successo la sua iniziativa di aiutare e coordinare, come Storico dell’Arte, un gruppo di creativi della figura, del suono e dell’immagine; ne ha pure assemblato Un piccolo Parnaso biellese che si chiama Art-Café. Nel 2000 si è nuovamente laureata , stavolta in Lingue e Letterature Straniere, con una tesi che confrontava i diversi linguaggi artistici del regista Bunuel, del pittore-scultore Dalì e del poeta musicologo Federico Garcìa Lorca. La sua passione per la storia, la letteratura ed ogni forma di arte l’hanno guidata ad approfondimenti; questo libro fa parte dei suoi studi su pittori e scultori locali. L’impresa è durata dal 1997(data in cui curò la prima mostra biellese su Sandrun, dopo le sue esposizioni in suo ricordo nei primi anni 70) sino ad oggi. L’opera ha avuto lunga gestazione in quanto si basa su ricerche approfondite e sull’intersecarsi di dati provenienti da centinaia di interviste a persone che conobbero lo scultore negli anni Quaranta,Cinquanta e Sessanta; l’autrice ha potuto beneficiare dell’accoglienza nelle loro case, rivivendo le emozioni e le passioni di un personaggio che merita di essere compreso nella sua complessa vicenda (necessaria a capire cronaca e storia non solo locali) nonché della disponibilità prestare i propri “tesori” in nome di un ricordo che in questo libro rimarrà lettera viva. L’autrice ha cercato di capire il segreto dell’uomo e dell’artista che ricercava nei sui modelli l’anima, prima di sentirsi in grado di dipingerli o di modellarli in creta.


Stampa questa pagina

 




materiale preparato da Giorgio Gulmini - febbr. 2005

Lo scopo di queste pagine è di mostrare attraverso i libri locali le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese.
Qualche fotografia e un po' di testo: non c'è pretesa di fare un lavoro perfetto, ma solo di dare qualche indicazione, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo.

La rubrica IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere
le proprie opere, la pubblicazione su Biellaclub avviene in forma gratuita.