L'Ospizio di Carità di Biella
a cura di Maria Grazia Cerri
testi: Maria Grazia Cerri, Graziana Bolengo, Delmo Lebole, Annalisa Malfitana, Mario Coda, Vittorio Natale.
pp. 204 - Sandro Maria Rosso Editore, 2000 - Diritti Riservati: Provincia di Biella

 

La Provincia di Biella, rinata nel 1995, ha trovato accoglienza nel palazzo che fu un Ospizio di carità. Un edificio è una istituzione filantropica carichi di una storia lunga secoli ... il palazzo rivela un'architettura complessa il cui gusto il genio dei vari progettisti è riuscito coniugare la ricerca di austeri e durevoli valori formali con le esigenze di una struttura che doveva garantire assistenza materiale spirituale e occupazione centinaia di ospiti ...

Le lunghe tappe di un progetto ideale (da pag. 38)

[...] La fondazione della Congregazione di Carità a Biella avvenne il 2 agosto 1718. I biellesi avevano accolto con tempestività l'invito loro rivolto dagli inviati di Vittorio Amedeo II, due padri gesuiti arrivati da Torino il giorno precedente per sollecitare la fattiva azione della comunità biellesi nel quadro delle disposizioni emanate dal sovrano sul tema specifico della mendicità [...] durante i primi vent'anni, per il progressivo aumento dei poveri e per le difficoltà di reperire fondi sufficienti al loro mantenimento, l'istituzione ebbe momenti critici per la sopravvivenza. Particolarmente duri gli anni dal 1729 al 1737, quando scarseggiano fondi provviste e diminuiscono l'elemosina. I documenti non parlano solo di mancanza di pane, di vino e di denaro; i ricoverati hanno bisogno di cappotti altri indumenti per ripararsi dal freddo. Per sopperire a tali ristrettezze, la congregazione organizza collette nei giorni di mercato, ma quei proventi non bastano e, nel 1734, gli estremi bisogni costringono ad alienare qualche prato e contrarre debiti ... La congregazione, costretta a quattro traslochi nel giro di soli vent'anni, aspirava ad una sede che garantisse una più degna sistemazione ai ricoverati, e ad una maggiore autorevolezza e l'autonomia di gestione. Condizione prioritaria per raggiungere tale obiettivo era l'acquisizione in proprietà di un immobile, cosa che, con il lascito Dal Pozzo, era diventata possibile. Fu il vicario Bromo, nominato erede universale ed esecutore testamentario, a decidere nel 1744 l'acquisto nel sito del cantone Ghiara, con giardino, forno e pertinenze. Di proprietà del marchese Ferrerò dalla Marmora ... raggiunto l'obiettivo di avere una sede propria la congregazione mirava a realizzare un complesso che non solo garantisse piena funzionalità alle attività di assistenza di avviamento al lavoro che vi si svolgevano, ma che avesse anche un reparto femminile e che presentasse una veste architettonica di grande pregio la scelta del punto la scelta del progettista cade su Bernardo Vittone, l'architetto forse più in auge del momento, autore di innumerevoli opere nel territorio piemontese. La visita di Bernardo Vittone a Biella è documentata il 24 maggio 1750 ...

 

 

Ultime attività ed epilogo dell'ospizio (da pag. 84)

Fin dal 1833 l'istruzione delle fanciulle ricoverate era stata affidata a tre suore ... Nel 1862 la Direzione Scolastica dell'Istituto era stata assegnata ai Fratelli delle Scuole Cristiane ed erano state istituite scuole elementari interne. A partire dal 1906 erano stati introdotti nuovi corsi di disegno, fisica elementare, elettrotecnica e ginnastica, ed era stata rinnovata la scuola di musica vocale strumentale, già esistente fin dal 1838. Nel 1912 era stata istituita anche una scuola tipografica, che diede alle stampe diverse pubblicazioni; nel 1914 una sezione agraria e addirittura una sezione di piscicultura. Non mancava un teatrino. Nel giardino esistevano le serre ed anche un luogo per la cura delle api e la produzione del miele. Tutto questo indica la vastità di obiettivi perseguiti dall'istituzione ... la struttura si era convertita da ricovero di poveri derelitti in una grande istituzione educativa ... nel 1931 ci fu un'ulteriore riorganizzazione degli insegnamenti professionali e l'ospizio fu in grado di preparare una nuova generazione di giovani a diversi mestieri: ne uscirono falegnami, scultori del legno, decoratori e oratori, calderai, elettricisti, tipografi, meccanici, giardinieri e orticoltori, sarti e calzolai. ... Ancora tra il 1961 e 1971 furono eseguite opere di miglioramento degli impianti dei servizi interni, e l'Istituto continuò a funzionare per alcuni anni; a decretarne la fine sopraggiunse la legge della riforma dell'assistenza pubblica (D.P.R. 616 del 24 luglio 1977) che le imponeva di trasferire ai Comuni le funzioni delle istituzioni pubbliche di assistenza è beneficenza. Tuttavia l'ente avrebbe continuato sussistere ancora per alcuni anni, diversificando la propria attività e orientandosi verso costituzione di comunità alloggio per minori a rischio (1984-1988). Solo nel 1992 ne venne decretata da parte della regione Piemonte l'estinzione definitiva.



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materiale preparato da
Giorgio Gulmini e Roberto Moretto

Lo scopo di queste pagine è di mostrare attraverso i libri locali le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese. Qualche fotografia e un po' di testo: non c'è pretesa di fare un lavoro perfetto, ma solo di dare qualche indicazione, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo. IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere le opere riguardanti il territorio. La pubblicazione avviene in forma gratuita.

 



09 maggio 2009