IL BIELLESE

Fasti e nefasti dal sec. XVII in poi

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[...] il 17 novembre 1626 Biella diventa capoluogo di una delle 12 province in cui Carlo Emanuele I divide il territorio del Ducato al di qua delle Alpi. Si tratta di una provincia «confinaria» destinata a vivere in stato di allarme, premuta com'è a oriente dai dominatori spagnoli. La sua giurisdizione si spinge fino alla sponda destra del fiume Sesia. Tra i molti saccheggi operati nel Biellese dalle truppe spagnole vanno ricordati particolarmente: quello di Brusnengo del 1645 e quelli di Cossato del 1617, 1644, 1649. In tale anno gli spagnoli distruggono anche gran parte di Chiavazza e di Cossila, e occupano il mandamento di Andorno, ma il capoluogo si salva dal saccheggio sborsando una fortissima taglia. Biella invece rimane per 43 giorni in preda al più disastroso saccheggio che la sua storia ricordi [...] L'importanza del Biellese, riconosciuta con l'elevazione a Provincia nel 1626 e con la costituzione in Diocesi autonoma nel 1772, viene mortificata nel 1859 con il declassamento da Provincia a semplice Circondario. Nel 1927 il territorio Biellese entra a far parte della costituendo provincia di Vercelli. Biella nel 1992 ritorna a essere Provincia.

L'OASI ZEGNA

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L'Oasi Zegna può essere considerata il risultato finale di un ambizioso progetto di recupero ambientale la cui realizzazione, risalente agli Anni Trenta, fu opera dell'industriale Ermenegildo Zegna (1892-1966), cui si deve la costruzione di una strada panoramica che ancora oggi porta il suo nome, la «Panoramica Zegna» [...] L'Oasi Zegna vuole diffondere, in maniera innovativa, un «modus vivendi» sintesi di cultura ambientale, conoscenza scientifica degli eco-sistemi e degli aspetti geologici, recupero delle tradizioni, sportività e dinamicità, per un vasto pubblico, rivolgendosi in particolare al turismo familiare. Gli amanti della natura, gli ambientalisti e le persone che comunque possiedono conoscenze specifiche in campo faunistico, floreale, mineralogico, antropico, troveranno nell'Oasi un'informazione puntuale, scientifica e dettagliata. Nel territorio esistono numerose specie endemiche, quali il «Carabus Olimpiae sella», la «Scopolia carniolica», l'«Abete bianco» che meritano sicuramente un'analisi approfondita e un programma mirato per una loro salvaguardia e propagazione. Aquile reali, camosci, caprioli, galli forcelli, marmotte, pernici, scoiattoli e volpi costituiscono una piccola rappresentanza della variegata e numerosa fauna presente nel territorio dell'Oasi; così come l'abete bianco, la genziana, il ginepro, il pino mugo ed il rododendro lo sono dal punto di vista floreale, ed i corindoni, i micascisti, la sienite ed il rame per quello mineralogico [...]