IL BIELLESE NEI LIBRI

Vecchio Vernato 1870-1945

L'immagine nel tempo

Mostra iconografico-documentaria promossa dal Consiglio di Circoscrizione n.3, Vernato-Thes
Coordinamento alla ricerca: Aldo Sola, et alii - 1993 - Ed. Sandro Maria Rosso & C.

Vecchio Vernato 1870-1945
Caterina Giachino

Cenni storici

La città di Biella raggruppa tre nuclei storici distinti: il Piano, il Piazzo e il Vernato. Le origini del Rione Vernato sono antichissime, ne costituiscono prova il toponimo ligure celtico e la necropoli romana scoperta nel 1954. Come scrive Virgilio Crovella nel Quaderno sugli "Statuti di Vernato e Ghiara", Verna = ontano appartiene a un sostrato pregallico, probabilmente ligure. Il suffisso - ates (variante - ade) valse nell'antichità a indicare nomi di origine ligure. Il toponimo fa quindi pensare ad un luogo ricco di queste piante, gli ontani appunto, che prediligono terreni umidi e acquitrinosi caratteristica propria a quelli del Vernato che, trovandosi ai piedi della collina del Piazzo, ricevono le acque della zona sovrastante. Nel 1954 la scoperta di una necropoli romana, avvenuta casualmente durante i lavori di scavo all'inizio della Costa Nuova del Piazzo, nei pressi del mattatoio, porta indietro nel tempo le origini del Vernato. In quell'occasione vennero alla luce alcune tombe in muratura con resti di ossa umane e urne cinerarie, che andarono quasi completamente distrutte. Dall'esame dei pochi resti rimasti, tra cui alcune urnette ed una boccetta sottilissima di vetro giallo, si può datare la necropoli ai primi secoli dopo Cristo. È possibile che una colonia romana, abbastanza numerosa data l'entità e la perfezione delle urne cinerarie trovate nella necropoli, venne a stabilirsi nella città nel primo secolo dell'Era Cristiana. La sede romana dovette avere il suo Castrum nella odierna piazza del Duomo estendendosi all'incirca in una zona rettangolare avente per asse maggiore via Italia e per assi minori via Duomo e via Marconi. È storicamente accertato che le colonie romane si stabilivano nei pressi di preesistenti centri abitati. Alla venuta dei Romani un insediamento doveva quindi già esistere ed è presumibile che i primi nuclei abitati siano sorti lungo i contrafforti meridionali delle colline del Piazzo e di Cossila avendo alle spalle la difesa dei monti e da uno dei lati quella del Torrente Cervo, esattamente la posizione del Vernato e di Riva.
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Il quartiere del Vernato è già citato in antichissimi documenti, il primo risale all'otto ottobre 996, ed è un atto di vendita di una pezza di terra gerbida, sita "...In loco et fondo Vernado...". E probabilmente già verso la metà del 1100, anno di fondazione del Piazzo, formava con Ghiara un piccolo comune rurale indipendente, distinto da Biella. Questo accadeva sia per la sua posizione e configurazione del terreno, sia per la lontananza dal Borgo. I due comuni, Biella e Vernato, furono però sempre uniti a fronte di ogni necessità, tanto che quando si rese necessario cingere con mura difensive il Piazzo e il Piano, venne incluso nella cerchia anche il Vernato. Così, chiuso nell'ambito delle fortificazioni, il piccolo Comune aumentò i suoi vincoli con il sovrastante Piazzo dando il via allo sviluppo edilizio lungo le viuzze che congiungevano l'uno all'altro. Tale sviluppo era più vivo al Vernato piuttosto che nel vicino cantone di Ghiara (attuale rione S. Sebastiano) poiché quest'ultimo, scarsissimo di abitanti, fu soggetto ad un ampliamento solo più tardi quando sorse, nei primi del XVI secolo, il convento dei canonici lateranesi con la Chiesa di S. Sebastiano, dove prima vi erano orti e prati della famiglia Ferrero e alcune casette. Probabilmente con l'inclusione del Vernato nella cinta di fortificazione vennero firmate speciali convenzioni con Biella. Infatti, anche se non rimane alcuna testimonianza, negli statuti più antichi di Biella del 1245, oltre all'evidente separazione giuridica fra i due Comuni, appaiono chiarite in vari articoli le loro relazioni di vicinanza e i loro reciproci doveri. Certo è che il Vernato si trovava in condizione di inferiorità, poiché assai più povero di abitanti, di fortune e privilegi, rispetto a Biella e soprattutto al Piazzo che era investito dal Vescovo Uguccione dell'esercizio della giurisdizione civile e criminale, del diritto del mercato e del privilegio del macello. Inoltre il Vernato dovette provvedere alle spese di gran parte delle proprie fortificazioni, vedendo così delinearsi una delle ragioni che più tardi gli avrebbe imposto di chiedere la sua unione con Biella. Nei primi cinquant'anni del 1300 le fortificazioni di Biella necessitarono di lavori per il loro rinnovamento e la spesa gravò non indifferentemente anche sul Vernato. A ciò si aggiunga che, nel 1338, i pericoli imminenti, costrinsero la sostituzione delle antiche palizzate con solide mura, a cui si dovette far fronte con un notevole impiego di denaro. Il 1348 fu un anno terribile per le afflizioni recate dalla peste in tutto il Biellese, fu anche l'anno in cui Biella compilò gli "Statuti dei drappieri" e gli abitanti del Vernato e di Ghiara ne assunsero gli obblighi. Il successivo 1349 lo fu ancora di più a causa del dominio tirannico e brutale dei Vescovi di Vercelli. Tanto che nel 1351 i Biellesi occuparono il castello del Piazzo sede dei Vescovi, e si sottomisero, per essere meglio difesi, al dominio dei Visconti di Milano...

Toponomastica vernatese

Campagné
deriva da campagne. La pieve di S. Maria di Campagnate, fondata dai monaci Benedettini prima del secolo X, era situata in questa regione.
Galliere
(vicolo) probabilmente prese il nome dalle vasche per cuocere le gallette o bozzoli di una fabbrica di seta che esisteva all'inizio dell'ottocento.
Ghiara
dal tipo di terreno ghiaioso e sabbioso.
Goemboedica
vi si trovava l'antico castello del Vernato. L'origine del nome potrebbe essere teutonica. Secondo Cesare Poma questo luogo sarebbe la Rocchetta.
Marucca
deriva dalla famiglia Marucchi che alla fine del XVIII secolo possedeva ancora dei fondi al Vernato.
Marziglia
era così definita la prateria che si estendeva dalla fine del Vernato fino a Occhieppo, Mongrando, Borriana e Ponderano. Fra gli abitanti del Vernato e di Mongrando vi furono, fino dai tempi più remoti, tremende liti per il possesso del territorio fra i due paesi. Questo nome deriva dalla natura acquitrinosa del terreno.
Mole
o meglio strada delle mole (in dialetto macinare). È l'attuale vicolo che dalla Costa del Vernato conduce alla conceria Chiorino. Un tempo portava al mulino Vescovile.
Oremo
deriva dal nome aurum, oro, del torrente che va al cimitero. Le sabbie aurifere del torrente originano questo nome.
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Lo scopo di queste pagine è di mostrare (attraverso i libri) le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese. Qualche fotografia e un po' di testo, senza pretesa di fare un lavoro perfetto, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo. IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere le opere riguardanti il territorio. La pubblicazione avviene in forma gratuita.



15 gennaio 2011