Appunti per la conservazione e la divulgazione del dialetto locale

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Il Piemontese non è un dialetto, ma è una lingua a tutti gli effetti, riconosciuta ufficialmente dalla Comunità Europea, anche se non ancora dall'Italia. E' la seconda lingua minoritaria più parlata d'Europa. Possiede una vasta produzione letteraria e regole grammaticali e di pronuncia ben precise, le quali non si possono interpretare. Certo il Piemontese di Biella è differente da quello parlato a Torino o a Novara o a Cuneo, in questo caso è più corretto parlare di variante locale ...è importante non perdere l'immensa ricchezza della lingua piemontese ...le tradizioni sono ricchezza e vanno conservate.
(Diego Casoni)
Dizionario online www.piemunteis.it

IL PIEMONTESE SCRITTO - brevi regole, di Gigi Vaglio

VOCALI

  • La “a” si legge e scrive come in italiano, salvo scriverla “ä” nei luoghi dove si pronuncia quasi “o”
  • La “e” si pronuncia aperta o chiusa “è” o ”é” a seconda delle parole e delle pronunce locali
  • La “ë” detta “mesmuta” o “tersa vocal piemonteisa” che si pronuncia con tendenze verso la “eu” francese o tendente verso “a” o “i” secondo il “ghëddo” locale
  • La “eu” si pronuncia come in francese
  • La “i” si pronuncia come in italiano
  • La “j” si pronuncia come una “i” prolungata specialmente se abbinata ad una “i” come in “crijon”
  • La “o” si pronuncia “u” italiana
  • La “ò” accentata si legge “o” italiana
  • La “u” come la “u” francese o la “ü” tedesca.

CONSONANTI In linea generale come in italiano, salvo poche eccezioni

  • La “c” e la “g” in finale di parola con suono dolce va scritta doppia, es. “bòcc” “magg”.
    Dopo la “s” va separata con un trattino: es. “s-ciass” “s-guijé”
  • La “n” di gola o faucale, che non esiste in italiano, si scrive “n-“: es. “ran-a”
  • La “s” si legge dolce ad inizio di parola: es. “sol” “spué” prima di una consonante: es “baston” “pensé” quando è doppia fra due vocali o in fondo di parola: es. “ufissi-gross”. Si legge la “s” sonora e si scrive “z” a inizio parola accoppiata a vocale o dopo consonante :”zonzon”, “bronz”, “arzanté”
  • La “v” in fine di parola si legge “u”: “euv” “brav”.

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