Pagina tratta dal libro
SANDRÚN,
un artista tra genialità e follia
Pagine 167 circa
www.libreriaierieoggi.it

 

pag 7 - BIOGRAFIA

Franceschino Barbera nasce a Sordevolo il 10 marzo 1927. È conosciuto come Sandrún (Sandrone), il nome di battaglia che aveva assunto durante la guerra partigiana e con il quale firmerà quasi tutti i suoi lavori.
[...] Alla fine della guerra inizia la sua avventura artistica come autodidatta. Gli viene messa a disposizione una stanza nell'ex casa del Littorio di Biella, in via Amendola, dalla Federazione del Partito Comunista, dove modella una testa di Lenin, che viene riprodotto in decine di esemplari per le sezioni comuniste del circondario. In quello stesso periodo realizza "un tormentato monumento ai partigiani - come ci informa Bruno Pozzato - in cui mette in evidenza le sue straordinarie qualità di modellatore insieme alla sua scarsa saldezza ideologica. Una costruzione piena di movimento e di torsione muscolare molto vicino alla sua visione mistica ed eroica dell'uomo". Alcuni dirigenti comunisti, che gli riconosco doti che hanno bisogno di essere disciplinate, lo convincono ad andare a Milano per frequentare lo studio dello scultore Garo Pesani. L'esperienza durerà poche settimane: regole, disciplina, subordinazione non fanno per lui [...]

pag 18 - SANDRÚN E IL SUO TEMPO

Il Futurismo Torinese fa la sua comparsa nel Biellese con la creazione del Museo Civico di Biella: ne sono esponenti locali Nicola Mosso, Franco Costa, Luigi Pralavorio. Esso però incontra la prevedibile ostilità di un ambiente in cui la tradizione continua ad avere un peso con il quale occorre fare i conti. "Sandrún" respira questa "aria" a piedi polmoni, ma continuerà a seguire la sua strada, vincendo tutte le pressioni dei colleghi che vorrebbero "scolarizzarlo" e piegarlo ai canoni del gusto dominante. Certo farà il monumento ai partigiani, consentirà la moltiplicazione in cotto del volto di Lenin, modellerà Stalin dalle proporzioni inusitate, ma resterà sempre caparbiamente ancorato alla severa tradizione scultorea ottocentesca francese, fatta di "colpi d'accetta", di linee forti, "eroiche", dinamiche e, tuttavia, non priva di una sua originalità. Di quel clima, invero pesante, "assolutista", Vi rimarrà addosso, come una seconda pelle, un concetto ben preciso: l'uomo al centro delle sue pulsioni creative e delle sue opere.

pag 23 - UN PERSONAGGIO CHE RIPORTA ALLA SCAPIGLIATURA

(in "Eco di Biella", 30 luglio 1970) Con "Sandrún" scompare una figura caratteristica di bohémien, un personaggio che ci trasporta nel periodo della scapigliatura lombarda [...]. Le sue manie, le sue impennate, i suoi entusiasmi erano proverbiali; ogni sua proposta era oggetto di cronaca; divoratore di libri, ricco di un linguaggio accompagnato da atteggiamenti da attore ottocentesco, da mattatore, aveva molta presa sulle creature semplici; credeva nel diavolo e nell'odore di zolfo e in tante altre cose; recitava molto bene la parte di un Cellini di Provincia [...].
Forse per comprendere bene il carattere e l'opera di "Sandrún" bisogna penetrare il mistero della sua infanzia e l'epoca triste e tragica della sua giovinezza, anche se in fondo ha vissuto sempre come egli desiderava e non gli sono mancati gli amici e i simpatizzanti, e non è poco! Anche il modo di andarsene è risultato consono al suo temperamento.
Le figure come quelle di "Sandrún" lasciano un vuoto in un mondo dove tutto viene regolato e organizzato meccanicamente, inscatolato in mezzo ad una monotonia generale [...].
Pippo Pozzi

pag 27 - FU "SANDRÚN" PER CASO E DIVENNE NOME DI BATTAGLIA

(in "il Biellese", 12 ottobre 1999) Ho visitato la mostra del biellese Francesco Barbera al Chiostro di San Sebastiano. Non è certamente un godimento estetico e di riposo [...]. Ma c'è anche tanta umanità piegata dalla fatica o dalla fragilità e dalla debolezza. A ridare serenità all'animo scosso e tormentato appaiono alcuni volti di donne solenni e misteriose e del ragazzo che tradisce disagio con gli occhi che sembrano annunciare sorprese adolescenziali. E ti prende la voglia di ricominciare da capo la visita ed insieme di uscire, quasi per liberarti da quell'insieme di sensazioni forti e provocatorie. Leggo ancora una volta la firma "Sandrún" a sigillo del "Cristo" solenne e regale nel suo amore dolorante e della "Madonna del Piumin". Improvvisamente si affaccia un ricordo che mi fa ripensare all'origine di quel nome d'arte. Me lo raccontò l'amico sacerdote Franco Sandrone, parroco a Castagnea, pochi mesi prima di lasciarci per il grande viaggio. Giovane prete, viveva tra i Padri dell'Oratorio nella comunità di San Filippo, già allora frequentata da molti giovani. Uno di quelli era Francesco Barbera, adolescente segnato da vicende familiari difficili: si recava sovente a cercare don Franco, che gli dedicava attenzione premurosa. Gli altri giovani e i Padri Filippini, vedendolo alla ricerca di don Sandrone finirono per definirlo "cul del Sandrún" [quello del Sandrone]. Evidentemente non dispiacque al giovane Barbera quel soprannome: lo fece nome di battaglia da partigiano e firma per le sue creazioni artistiche. E tutti lo chiamarono in quel modo, quasi ignorando il suo vero nome [...]
d. f. ma. [don Ferdinando Marchi]

 



Ringraziamo Edizioni Ieri & Oggi per la disponibilità mostrata - pagina realizzata il 12 02 2016

Lo scopo di queste pagine è di mostrare (attraverso i libri) le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese. Qualche fotografia e un po' di testo, senza pretesa di fare un lavoro perfetto, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo. IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere le opere riguardanti il territorio. La pubblicazione avviene in forma gratuita.
Biellaclub.it offre una panoramica sul biellese. E' un grande archivio che si migliora nel tempo. Tutto il materiale è pubblicato gratuitamente. Il nostro unico obiettivo è di valorizzare il biellese. Tutti possono aderire al progetto e collaborare.


Credits
questo sito appartiene a chiunque abbia contribuito alla sua crescita nel tempo. E' utile e gradita qualsiasi collaborazione, anche solo occasionale. Per contattarci o inviare materiale: biellaclub@gmail.com