5 minuti con...... i falòa cura di Patrizia Umilio |
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Frazione Rongio di Masserano: pochissimi abitanti, forse
soltanto 100. Uno di loro, Sergio Marucchi, ha trasformato una tradizione
popolare in una passione personale. Aiutato dal parroco ha compiuto continue
ricerche "sul campo" in merito alla cultura locale, altrimenti
dimenticata perchè tramandata soltanto oralmente. |
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Cartolina del DocBi |
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Nel 1997 non c'è più nessuno che voglia
occuparsi attivamente del falò di Rongio, (che assume ormai le
caratteristiche di una "gara" per quanto riguarda l'altezza
delle fiamme), tanto che Sergio diventa l'artefice stesso e l'organizzatore
del magico falò.
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Ma quale significato si attribuiva a questo antico rito?
Forse fu inizialmente un rito pagano che intendeva, attraverso l'azione
purificatrice del fuoco, "bruciare" il vecchio per accogliere
"il nuovo". Si immagina che, a seconda della direzione presa
dalle scintille, si potesse prevedere un'annata (agraria) buona oppure
un periodo di carestia. |
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Prima della seconda guerra mondiale i ragazzi delle varie frazioni gareggiavano fra loro per avere il falò più alto, quello più grande e così via... |
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Oggi non esiste più rivalità fra le varie frazioni anche e soprattutto perchè l'unico residuo delle antiche tradizioni è il falò di Rongio che ogni anno richiama più di mille spettatori. |
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24/25 Dicembre 1982 "La Bundansa"
- Foto di Piero Delmastro- Altezza 21,5 metri di tronco + ginepro - pronostico:
Faville a mattina, abbondanza di pane e vino.
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Sorge spontanea una domanda: quale direzione hanno preso le scintille nella trascorsa notte di Natale dell'anno 2001? |
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