Il Castello di Montecavallo
Vigliano Biellese.


Sulla collina di Montecavallo, che sovrasta Vigliano, esisteva, da tempi remoti, il baluardo degli Avogadro di Vercelli. Terminate le lotte medioevali, il possesso rimase abbandonato, e solo poche macerie ed una torre ricordavano l'esistenza del maniero dei tempi antichi. Fu il Conte Filiberto Avogadro che fece ricostruire il castello (1820 circa) restaurando i cadenti antichi ruderi, ancora rimasti in piedi.


Singolare caratteristica di questo castello, è l'essere uno dei pochi esemplari di architettura neogotica esistenti in tutto il Biellese. La struttura compatta e le ampie arcate ad ogiva testimoniano appunto questo tipo di architettura, in netto contrasto con la filosofia umanistica, dilagante nell'epoca della ricostruzione. L'umanesimo poneva l'uomo come punto centrale dell'universo, e di conseguenza, l'architettura si basava sui canoni romani, in cui le proporzioni degli edifici si rifacevano alle proporzioni dell'essere umano. Il gotico, e di riflesso il neo gotico sono simboli di una filosofia religiosa, in cui l'essere umano era soltanto una minuscola particella dell'universo e nulla a confronto di Dio. Ecco perché le costruzioni di questi periodi sono altissime ed imponenti.


Una delle parti artisticamente più importanti dell'edificio è la galleria che collega il corpo centrale con la dependance e la Cappella. Incorniciata da una serie di volte ogivali, riceve la luce da grandi portefinestre, che danno su un giardino tipicamente italiano.


La piccola Cappella, nonostante le dimensioni, dà una sensazione di grandezza e di timore, come i canoni gotici richiedevano. Tutto intorno al Castello si erge un bosco che ricorda le epoche passate e separa l'attuale abitazione dal rumoroso traffico cittadino.

 

by Giorgio Gulmini


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