Le fucine nella comunità di Mongrando
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Le fucine, o meglio i primi martinetti, vengono impiantate a Mongrando molto probabilmente verso la fine del cinquecento se non nel corso del secolo successivo ... La corporazione dei fabbri e rappresenta Biella già nel XIII secolo, strutturata in base a norme precise raccolte in Statuto a partire dal 1272, anno in cui contava 14 componenti.
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Il 14 maggio 1827, Carlo Felice, re di Sardegna, concede al comune di Mongrando, mediante il pagamento di L. 300 e l'esatta osservanza delle vigenti leggi sulle gabelle, la facoltà di tenere un mercato martedì e due fiere annue ... La fase di trapasso da un'attività di tipo ancora prevalentemente artigianale a strutture di tipo pre-industriale avviata in Piemonte in questa prima metà dell'ottocento, trova dunque Mongrando, capoluogo di mandamento, in condizioni particolarmente propizie. Tuttavia solo in tempi più recenti l'antica tradizione manifatturiera si avvierà verso una dimensione industriale di un certo rilievo. Per tutto il XIX secolo e nei primi anni del '900 l'attività risulta ancora legata alla tradizione familiare con un impiego limitato di manodopera autoctona, il che non permette a Mongrando di divenire un centro d'attrazione per i paesi vicini che costituiranno grosso serbatoio di emigrazione. D'altro canto le nove fucine registrate nell'Annuario economico statistico del 1853 sono poche rispetto alle 50 di Torino, alle 38 di Genova e alle 28 di Cuneo, centri che costituiscono i poli siderurgici degli Stati Sardi.
La specificità delle loro produzione contribuisce tuttavia a mantenere viva queste botteghe di artigiani del ferro ancora legata a doppio filo alla forza energetica proveniente dai corsi d'acqua
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Fucine a Mongrando, 1895-1899, foto di Vittorio Sella (FSSG)
Officine Pistono e Ferrero, maglio pneumatico o "a vento", Mongrando, gli anni della Grande Guerra
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La fucina come azienda
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Anche a Mongrando le ristrettezze materiali della popolazione, soggetta ad un’agricoltura che è già fisiologicamente precaria e che nel nostro caso è definita ”penosa”, sono alla base dell'insediamento di un artigianato che, appunto, “provvidenzialmente” interviene ad integrare i magri getti dei lavori agricoli ... Le fabbriche “da ranza” di attrezzi agricoli e di ferri per l’edilizia sembra nascano e si diffondano Per gemmazione dal tronco annoso dell’agricoltura ...
[...] La tecnologia dell'architettura della fucina erano sostanzialmente quelle del mulino ad acqua, delle cosiddette "peste da canapa e de riso" e del torchio, ben conosciuto da secoli. Il territorio offriva anche tecnici e maestranze specializzate in questo campo. Nella fase di avvio e prima che l'ampliamento dell'attività commerciale consentisse la realizzazione di impianti autonomi, l'artigianato fabbrile si era insediato nelle strutture adibite alle più antiche civiltà molitoria. [...]
I primi imprenditori
[...] I Vineis e i Gallo, fabbri di grande mestiere per generazioni, appartenevano fin dall'inizio alla piccola borghesia terriera mongrandese, esponenti delle famiglie notabili del comune ... di qualche interesse appaiono le seguenti note del parroco Don Vaudano: "Il cognome Gallo, nel nostro paese, è antico come antico il Cantone di tale nome ... fin dal 1600 coloro che portavano questo cognome erano assai numerosi. Dai registri della Parrocchia risulta che i Gallo -che dovevano essere benestanti- beneficiarono assai la Chiesa, lasciando varie pezze di terreno. Simon Gallo, nel 1640, fece costruire sotto il pavimento della Chiesa una tomba in cui voleva essere seppellito lui e potessero essere seppelliti i membri della Compagnia del SS. Sacramento. allora erano permesse anche le tombe in Chiesa ... secondo la tradizione, i Vineis sarebbero originari della Spagna. Narravano infatti vecchi del paese che un soldato spagnolo di cognome Vineis, in epoca antica incerta, fuggì dall'esercito e venne a rifugiarsi alla Barca di Sala, dove si fermò, esercitando la professione di fabbricatore di falci [...]
Fucina Vineis, Mongrando Curanuova, 1992
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