>IL BIELLESE NEI LIBRI: Tra valli e paesi della Provincia di Biella

“Biella tra ‘l monte e il verdeggiar de’ piani, lieta guardante l’ubere con valle, ch’armi ed aratri e a l’opera fumanti camini ostenta”. La visione poetica del vate della terza Italia Giosuè Carducci immortala Biella in questa strofa di “Piemonte” verso la fine dell’Ottocento (1899) tra il verde che privilegia il su paesaggio e i camini che raccontano con forza una tradizione industriale che il futurista Filippo Tommaso Martinetti, qualche decennio dopo, nel 1937, ricorda con un manifesto pubblicato dall’Illustrazione biellese in cui afferma: “I telai di Biella mi ispirano”. Ecco, fra questi due modi di guardare ad una delle province di più piccola estensione della Penisola con i suoi 910,4 km2, si inserisce l’affresco che dipinge nel suo “Viaggio in Italia” lo scrittore e giornalista Guido Piovene. “Biella mantiene – scrive nel 1957-, nonostante le industrie, la vernice del vecchio Piemonte provinciale. (…) Essere indipendenti; non dovere niente a nessuno; non essere soggetto a controlli o a legami di qualsiasi sorte: questo mi sembra l’ideale comune. (…) Biella è un piccolo mondo chiuso, riservato e complesso; soltanto un piemontese potrebbe andare a fondo a descriverlo, ed io mi fermo sulla soglia”.


Le torri del Cda
Il Centro direzionale amministrativo progettato dallo studio Gardella di Milano è cresciuto negli anni Novanta dopo polemiche lungo un quarto di secolo. È attualmente il nuovo cuore della città di Biella. Qui sono stati creati centri commerciali, gallerie, alberghi, uffici, residenze, parcheggi interrati per la città del terzo millennio. La cementificazione di quest’area centrale, dove fino ai primi anni Cinquanta si trovava la stazione ferroviaria...


Alla Balma, dove passa la processione Fontainemore
Il Colle della Balma con il pilone e la croce a quota 2261 metri, sullo sfondo del Mars, è uno dei principali punti di sosta e di preghiera dei pellegrini che partecipano alla processione da Fontainmore a Oropa, resa celebre dai dipinti di Lorenzo Delleani e dai versi di Giovanni Camerana. La processione si tiene periodicamente e si snoda nella notte estiva tra le valli del Lys e dell’Oropa, attraverso i laghetti del Vargno e della Barma, i colle della Barma, il laghetto del Camino e il santuario mariano, dove si giunge dopo oltre dieci ore di cammino. Quando il celo è stellato, lo spettacolo delle fiaccole e delle torce lungo i costoni della montagna è molto suggestivo, per un evento che tramanda ancora oggi una delle tradizioni religiose più antiche delle Alpi.


Il “Castellone” di Cossato
Risanato da Giorgio e Donatella Zegna Baruffa, il “Castellone” di Cossato negli ultimi anni, passato di proprietà alla famiglia di imprenditori Drago, è stato nuovamente oggetto di opere di restauro. L’antico Castel Fiardo, che fu degli Avogadro di Cerrione nel ‘400 e passò anche nelle mani dei Fecia di Cossato, resta uno dei pochi simboli dell’antica storia di Cossato. Grosso borgo contadino, divenuto con la rivoluzione industriale e la pianurizzazione il secondo centro del Biellese, Cossato ha radici addirittura romane. Gli altri due castelli erano Broglio dei Collobiano, che sorgeva dove oggi c’è via Tarino, e i Castellazzo dei Bulgaro, dove attualmente c’è villa Basso.


Gli ultimi giorni di Fra’ Dolcino dove c’è il San Bernardo
Il 23 marzo del 1307, sotto il monte Ribello, sull’avvallamento che oggi ospita i campi di bocce di Stavello, vennero sconfitti gli eretici di Fra’ Dolcino che erano scampati all’inverno e alla fame, assediati dalle truppe di crociati messe insieme dal vescovo di Vercelli Rainero degli Avogadro. In memoria di quei fatti le popolazioni della zona realizzarono una chiesa che oggi, più volte rimaneggiata, è il piccolo santuario dedicato a San Bernardo sul monte omonimo. Al suo interno un quadro ricorda quella memorabile battaglia. Dal piazzale della chiesa, a quota 1408 metri, si osserva un panorama incantevole che sazia dal gruppo del Monte Rosa fino alle Alpi da una aprte e, nelle giornate luminose, fino a Milano e Torino.

 

 

 

 

immagini e brani tratti dal libro

TRA VALLI E PAESI DELLA PROVINCIA DI BIELLA
Fotografie: Gianfranco Bini e Giuseppe Simonetti
Testo: Roberto Azzoni
Edizioni: Lassù gli Ultimi – Champorcher

 

Si ringrazia:
Libreria Ieri e Oggi - Via Italia 22 - Biella

 

 


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materiale preparato da Giorgio Gulmini - settembre '04

Lo scopo di queste pagine è di mostrare attraverso i libri locali le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese.
Qualche fotografia e un po' di testo: non c'è pretesa di fare un lavoro perfetto, ma solo di dare qualche indicazione, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo.

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