[...] Il lavoro di nostro padre era squisitamente artigianale; i supporti tecnologici erano scarsi, perché secondari rispetto all'abilità della persona. Gli attrezzi erano essenziali e, diremmo oggi, assolutamente ecologici: tavoli di legno e marmo, contenitori di ceramica, pentole di rame stagnato, teglie di ferro, graticci e cesti di vimini per raffreddare ed asciugare i dolci usciti dal forno. Anche i macchinari erano quelli indispensabili: il forno per cuocere, un'impastatrice per gli impasti voluminosi, una mescolatrice e una raffinatrice a rulli per polverizzare mandorle, nocciole e per ottenere sottili sfoglie di cioccolato fondente. I veri attrezzi erano le mani: che impastavano, tagliavano, davano forma," sentivano" la consistenza e il calore di un impasto, che si muovevano veloci e precise, che avevano appreso una tecnica e la applicavano, mai meccanicamente, sempre attente e creative.
Le materie prime erano prodotti naturali, senza coloranti né conservanti, che papà sceglieva con pignoleria e rivolgendosi sempre a fornitori di prim'ordine. Privilegiava i prodotti locali, freschi e poco manipolati: burro, uova, panna provenivano dai paesi circostanti; il latte era quello fresco venduto allora in latteria, subito bollito e utilizzato nel giro di un paio di giorni al massimo. Non c'erano mai avanzi, tutto era prodotto e venduto in tempi molto brevi. L'organizzazione stessa del lavoro rispondeva alla necessità di garantire la freschezza dei prodotti: i primi giorni della settimana erano dedicati principalmente alla produzione dei biscotti, della pasticcieria secca, del pan di Spagna; solo alla fine della settimana si lavoravano i prodotti farciti con creme fresche e panna. Mettendo insieme i ricordi e il materiale per questo libro, abbiamo avuto il piacere di ritrovare uno dei più importanti fornitori di papà, quello che gli procurava la farina: il signor Marchisio, titolare di una ditta di forniture per pasticcieri e panificatori. Il rapporto di lavoro era cominciato nel 1948 con il padre che procurò a papà anche il suo primo ed unico forno (durò quasi quarant'anni, non si sa se per eccellenza del forno o per virtù dell'elettricista sig. Lanza)
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Il libro è corredato da numerose pagine che riproducono il quaderno originale delle ricette usate da Alessandro Zegna
Lo
scopo di queste pagine è di mostrare (attraverso i libri) le
caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese.
Qualche fotografia e un po' di testo, senza pretesa di fare un
lavoro perfetto, creando un archivio
che cresce e migliora nel tempo. IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione
di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere le opere
riguardanti il territorio.
La pubblicazione avviene in forma gratuita. |