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articolo tratto da "Rivista Biellese", periodico trimestrale: aprile 2013

Un ''albero'' dai molti frutti

di Massimo Buratti, Umberto Buratti

La lunga ricerca sulla genealogia di famiglia avviata da Gustavo Buratti negli anni Sessanta ha permesso di individuare oltre quattromila consanguinei. Ogni anno un raduno conviviale, giunto alla 50a edizione, riunisce i discendenti e rinsalda i rapporti di parentela

[...] Fu agli inizi degli anni Sessanta che un giovanissimo Gustavo Buratti, appena fresco di laurea e alle prime esperienze di insegnamento come professore di francese, si appassionò allo studio della storia locale. In brevissimo tempo la curiosità per la ricerca sulle vicende del Biellese, che lo accompagnò per tutta la vita, si intrecciò con il desiderio di risalire alle origini della propria storia familiare. Le prime fonti consultate da “Tavo” furono dirette. Cugini, zii e parenti più o meno vicini e quasi tutti residenti a Chiavazza o negli immediati dintorni accettarono di buon grado di soddisfare la curiosità del giovane ricercatore. Una guida imprescindibile in questa prima fase si rivelò Massimo Buratti (1882-1964) – vera e propria memoria storica della comunità di Chiavazza – il quale diede a Gustavo alcune indicazioni precise soprattutto per il periodo che va dal 1860 al 1960. 27 aprile 2013 Il contributo maggiore fornito da Massimo Buratti fu quello di aiutare “Tavo” a districarsi tra i frequenti casi di omonimia. Il racconto di aneddoti tramandatisi nel tempo e il ricordo di soprannomi affibbiati a questo o a quel cugino si rivelarono ben presto fondamentali per una prima ricostruzione precisa dei vari rami della famiglia. Altra fonte preziosa di questo [...] leggi tutto

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Biellaclub 27 luglio 2013 - Testi e immagini forniti da RIVISTA BIELLESE.
Un ringraziamento particolare a Mauro Lampo e agli autori dell'articolo proposto: Massimo Buratti e Umberto Buratti.