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articolo tratto da "Rivista Biellese", periodico trimestrale: ottobre 2006

Ci mangiamo il 137 Cs e i funghi radioattivi?

di Carlo Dezzuto

Occorre applicare una rigorosa metodologia scientifica nella ricerca ambientale.
I funghi in Valle Cervo: per non rischiare di... morir di fame

...Ne ho già parlato su queste colonne, nello scorso aprile, ricordando i vent'anni dell'accadimento. All'una e ventitré minuti di sabato 26 aprile 1986, il reattore numero 4 della Centrale nucleare di Chernobyl (nell'odierna Ucraina) esplose, per una serie di errori umani, dando inizio alla catastrofe nucleare più grave del secolo, che produsse una devastante ondata di inquinamento radioattivo i cui nefasti influssi raggiunsero la penisola scandinava, la Germania e l'Italia. Rimandando a quell'articolo per i dettagli della cronaca, ricorderò qui che le misure prese dal Governo mirarono a limitare gli effetti dell'elemento radioattivo più immediatamente pericoloso: il 131 Iodio. Ma già allora alcuni - molto pochi, a dire il vero - avvertivano: "La fusione del nocciolo del reattore nucleare di Chernobil ha immesso nell'atmosfera una gran quantità di elementi radioattivi derivati dalla fissione dell'uranio. I radionuclidi derivanti da tale fusione sono dei radioelementi chimici che si disintegrano continuamente liberando altre radiazioni. Il Cesio 137 si fissa nei muscoli; il suo tempo di dimezzamento è lungo (30 anni) e pertanto è l'elemento più pericoloso". Ma tant'è: se una cosa non mi fa male subito mi convinco che non mi potrà fare male mai. E così, il 137 Cesio finì fra le tante cose che ogni giorno spediamo nel dimenticatoio, per sopravvivere...
...L'impressione è che, anziché fare osservazioni scientifiche o vera ricerca, con certe imprese si senta il bisogno di spendere il denaro pubblico con trovate illuminate (come nel caso recente e poco pensato della campagna di rilevamento del 222 Radon nelle cantine delle scuole cittadine), scorrelate da qualunque seria campagna di misurazione e prevenzione e, alla fine, destinate a non dire altro che ovvietà, da dare in pasto a un'informazione spesso più allarmistica che divulgativa o formativa.

Rivista Biellese - copertina
anteprima articolo
18 marzo 2011 - Testi e immagini forniti da RIVISTA BIELLESE.
Un ringraziamento particolare a Mauro Lampo e all'autore dell'articolo proposto, Carlo Dezzuto.